Zona rossa a San Marco, varchi e controlli: il prefetto studia strette per i grandi eventi
Venezia, le misure sollecitate dal Viminale, obiettivo: tenere i violenti lontano dalle piazze. Gli interventi sul tavolo del comitato ordine e sicurezza, si parte con il Carnevale
Dopo Capodanno, la macchina della sicurezza guarda già verso i prossimi grandi eventi, dal Carnevale di Venezia agli altri che attireranno un gran numero di turisti, soprattutto sul Litorale.
«Stiamo elaborando ulteriori revisioni per il rafforzamento della sicurezza, in vista sia del Carnevale che delle altre iniziative» conferma il prefetto di Venezia Darco Pellos.
Operazione sicurezza
Pochi giorni prima del Capodanno, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha mandato una direttiva ai suoi rappresentanti territoriali, invitandoli a individuare le cosiddette “zone rosse”, ovvero tutte le aree urbane nelle quali vietare la presenza di soggetti pericolosi o con precedenti penali per poterne di conseguenza disporre l’allontanamento.
Non si tratta di una novità: negli ultimi tre mesi lo strumento era già stato applicato tra Firenze e Bologna e, con la circolare, il Viminale ha esteso il proprio endorsement anche alle altre città. Che dire di Venezia? Il prefetto spiega che già in passato erano state adottate misure simili, tant’è che la direttiva non ha trovato impreparata la prefettura veneziana.
La zona rossa
Per il Capodanno appena passato, la zona più sensibile era quella di piazza San Marco e della Riva degli Schiavoni, dove 40mila persone sono arrivate per godersi lo spettacolo pirotecnico che ha illuminato il Bacino di San Marco. Per l’occasione, tutta l’area limitrofa è diventata, per l’occasione «zona rossa».
Con il ricorso a questo strumento, il Governo ha di fatto aggiunto un tassello al complesso delle misure messe in campo per assicurare ai cittadini la tutela della sicurezza urbana e la fruibilità degli spazi pubblici.
Basta piazze che si trasformano in luoghi di degrado e criminalità, basta stazioni trasformate in mercati dello spaccio, basta aree della movida che diventano scenografie per atti di vandalismo e violenza.
Fuori chi ha precedenti penali
Nelle cosiddette “zone rosse” è vietato lo stazionamento a coloro che dovessero assumere “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Pena il Daspo in caso di precedenti per droga o reati contro la persona, furto con strappo, rapina, danneggiamento, detenzione e porto abusivo di armi o oggetti atti a offendere.
Ma come controllare gli accessi e, soprattutto, gli eventuali precedenti di una persona? A rispondere è, ancora una volta, il prefetto di Venezia: «Non è così automatico. A Capodanno l’ingresso in Riva era vincolato dalla prenotazione ma, in ogni caso, il discorso dei precedenti riguarda eventuali controlli, soprattutto quando la persona presenta comportamenti inappropriati». Nel concreto, l’eventuale presenza di precedenti penali diventa rilevante nel momento in cui le forze dell’ordine fanno dei controlli ai documenti d’identità. «E, nel caso di comportamenti scorretti e precedenti» continua Pellos, «potrebbe esserci un allontanamento».
Quindi, nessuna area off limits, ma nel momento di accertamenti in caso di soggetti sospetti, qualcuno potrebbe essere espulso, se il suo comportamento non fosse corretto. Inoltre, va specificato che ci sono precedenti e precedenti: a risultare particolarmente importante, in caso di controlli, sarebbero soprattutto eventuali provvedimenti di allontanamento non rispettati.
Verso i grandi eventi
L’attenzione del prefetto è già proiettata verso i grandi eventi del 2025, primo fra tutti il Carnevale di Venezia, ma anche le tante proposte, soprattutto concerti, che attireranno migliaia di persone sul litorale.
Anche per queste occasioni, anticipa, potrebbero essere applicate delle «zone rosse», come potrebbe essere deciso durante le prossime sedute del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica.
«Massima attenzione, poi, anche per le stazioni, dove il questore ha disposto un potenziamento dei controlli, agevolati, nel caso di Venezia, dai varchi messi da poco. Una sperimentazione che è stata avviata anche su nostra richiesta» continua Pellos, sottolineando come anche queste siano dei luoghi altamente sensibili, dove è stata rafforzata la sicurezza anche grazie all’uso di un dispositivo interforze di controllo.
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