Venezia, un Pil record grazie a Porto e turismo La città lagunare nella top ten italiana

lo studioLa città di Venezia è tra le prime 10 città in Italia per Pil prodotto. In termini di valore aggiunto il Comune di Venezia si colloca all’ottavo posto a livello nazionale. L’ultimo dato...

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La città di Venezia è tra le prime 10 città in Italia per Pil prodotto. In termini di valore aggiunto il Comune di Venezia si colloca all’ottavo posto a livello nazionale. L’ultimo dato disponibile è quello del 2015 e segna una produzione pari a 5,6 miliardi di euro. E per un quinto di questa è merito dell’area portuale di Venezia. Le attività economiche presenti in terraferma e nella città insulare generano quasi 1,1 miliardi, ascrivibili al settore dei trasporti/magazzinaggio. Poco meno del 20% della ricchezza comunale, quindi, è “generato” dal porto commerciale e dalle attività collegate a questo settore. Altri 766 milioni di valore aggiunto sono ascrivibili al commercio, ulteriori 741 milioni al settore ricettivo a cui si aggiungono 624 milioni provenienti dal settore manifatturiero.

Il valore aggiunto prodotto dal settore privato (industria e servizi, escluse attività finanziarie e settore pubblico) delle imprese di Venezia (unità locali) è pari a 5,6 miliardi di euro. Quasi la metà (pari al 46%) è in capo ai settori del trasporto, del commercio e del turismo.

Al primo posto della classifica troviamo la città di Milano con un pil prodotto pari a 52,5 miliardi, seguita da Roma con 51,8 miliardi e al terzo posto 15,2. Dopo Venezia all’ottavo posto troviamo un’altra città veneta, Verona al nono posto con una produzione pari a 4,9 miliardi.

Sul fronte dell’occupazione gli addetti presenti nel territorio comunale ammontano a quasi 112.000 e più di uno su 3 è occupato nel settore del commercio e del turismo.

La fotografia è stata dall’Ufficio studi della Cgia che ha elaborato i dati Istat che includono l’industria e i servizi, ma non le attività finanziarie, il settore pubblico e l’agricoltura. «Se teniamo conto che Venezia conta poco più di 250 mila abitanti» commenta il presidente della Cgia Roberto Bottan «far parte della top ten nazionale per valore aggiunto prodotto a livello comunale è un risultato eccezionale. Ovvio, che l’attività portuale e la vocazione turistica della città incidono moltissimo, ed è altrettanto evidente che esistono delle differenze territoriali importanti. In terraferma, ad esempio, gli effetti della crisi non sono stati ancora del tutto superati. I piccoli esercizi commerciali e artigianali, ad esempio, continuano a risentire ancora adesso della caduta dei consumi delle famiglie che hanno contribuito a ridurre drasticamente i fatturati di queste attività». Il settore leader per occupazione è quello alberghiero e della ristorazione che dà lavoro a quasi 21 mila addetti, seguono il commercio con quasi 20 mila occupati e i trasporti con oltre 14.600 lavoratori. Dopo le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese che occupano 12.700 persone, troviamo il settore produttivo in senso stretto che ha alle proprie dipendenze poco più di 10.300 persone. Per il numero di addetti del settore privato (industria e servizi, escluse attività finanziarie e settore pubblico) delle imprese di Venezia (unità locali) il totale è di quasi 112 mila occupati. Quasi la metà (pari al 49%) è in capo ai settori del turismo, del commercio e del trasporto. —

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