Venezia. Troppi schiamazzi agli addii al celibato. E il bacaro «Do Mori» chiude

VENEZIA. Dopo le proteste a causa degli “addii al celibato” molesti, c’è chi dice basta. La “Cantina Do Mori”, a Rialto, ha deciso che il sabato pomeriggio la saracinesca del locale si chiude alle tre di pomeriggio. Con buona pace della clientela locale e dei turisti che vogliono bere un buon calice di vino in tranquillità.
Il cartello attaccato in vetrina, spiega in modo chiaro le ragioni dietro a questa scelta estrema. “A causa della maleducazione di gruppi di persone – si legge - che ci impediscono in normale svolgimento dell’attività, siamo costretti a chiudere anticipatamente il sabato pomeriggio alle ore 15. Grazie per la vostra comprensione”.
È da tempo che il fenomeno dei tour alcolici pomeridiani imperversa in città. E Cannaregio, con i tanti locali sparsi lungo fondamenta della Misericordia e Strada Nuova fino a campo Santi Apostoli, è uno dei sestieri più flagellati dal fenomeno.
In tanti hanno decisio di non accettare questa clientela spesso poco educata. Come il Paradiso perduto e l’osteria alla Vedova in Strada Nuova. Un’ordinanza che vieta l’assunzione di alcolici per strada esiste, ma non viene rispettata. E per chi vive nei dintorni, camminare per strada durante i week-end si trasforma in uno slalom tra schiamazzi, giovani alterati e spinte. Che spesso sfociano anche in episodi di nervosismo ed esasperazione.
«Arrivano a decine», spiega il titolare della cantina, «e tutti da Vicenza, Bassano, Padova e dall’entroterra. La città diventa terra di nessuno». Aperta da ventidue anni, i titolari raccontano di non aver mai vissuto una situazione simile. A mancare sono soprattutto i controlli e i pattugliamenti da parte delle forze dell’ordine. Negli ultimi mesi, la cantina di Rialto aveva già anticipato la chiusura: dalle 19.30 alle 17.
Ma non è bastato, i tour alcolici al sabato iniziano di solito nel primo pomeriggio e vanno avanti fino a tarda notte. “Un numero sempre più alto di locali – continua il titolare dei Do Mori – non accetta gruppi numerosi. Ma noi abbiamo deciso di darci un taglio, definitivamente. Dopo nove ore di lavoro, ci siamo trovati davanti a situazioni troppo fastidiose”. In particolare, schiamazzi e atteggiamenti molesti producono l’effetto di far scappare la clientela abituale e gli stessi turisti, presi di mira dal branco.
«E poi bicchieri rotti, conti non pagati», conclude, «chiudere prima è un danno, ma preferiamo così. Una volta c’erano le compagnie di amici e si passava la serata in allegria. Adesso, complici i tam-tam sui social, è diventato tutto più sgradevole». —
E.P.
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