Venezia, schiaffi e denunce al “Paradiso perduto”. Nuovi guai per il titolare

VENEZIA. Il tempo di festeggiare l’assoluzione dall’accusa di lesioni volontarie e minacce nei confronti di un cliente che Maurizio Adamo, 62 anni, titolare del famoso ristorante “Paradiso Perduto”, si ritrova in una vicenda finita prima in ospedale e poi in un commissariato di polizia. E ancora una volta tutto avviene all’interno del locale di Cannaregio. Sull’accaduto sta indagando la polizia che deve ricostruire i fatti partendo dalla denuncia di una ragazza.
Al momento ci sono almeno due persone che hanno presentato certificato medico. La vicenda si consuma venerdì sera. Per futili motivi Adamo inizia a discutere con una delle cameriere che lavorano nel locale. Una discussione che ben presto sale di tono.
A un certo punto, non si capisce perché, Adamo sferra due schiaffi alla ragazza. Continua la discussione ma lei non azzarda minimamente a reagire fisicamente. Alla scena assiste la moglie di Adamo che interviene per difendere la ragazza. L’uomo le dice di non intromettersi quando lei lo invita a smettere e di non alzare le mani sulla ragazza. Due parole ancora e anche lei viene raggiunta da un paio di schiaffi. Ne nasce un parapiglia.

Alla scena assiste un altro cameriere, piuttosto robusto, che interviene per difendere le due donne. Adamo non gradisce questa seconda intromissione. Sono attimi concitati e alla fine Adamo vola sul pavimento. Ancora qualche parola e il parapiglia termina.
Tutti annunciano denuncia, ma prima un passaggio al Pronto soccorso dell’Ospedale Civile. Quindi la ragazza si reca in commissariato a San Lorenzo. Sottolinea che il clima nel locale da tempo non era certo sereno: ha denunciato Adamo per lesioni e minacce.
Ora sarà la polizia, sentiti i testimoni, a ricostruire l’accaduto. Nel frattempo il titolare del “Paradiso Perduto” a sua volta si è tutelato presentando, pure lui, alla polizia un referto medico - pochi giorni di prognosi - denunciando il tentato omicidio a suo danno. Stando alla sua ricostruzione il cameriere e forse anche una delle due donne, lo avrebbe preso per il collo. Una situazione ingarbugliata.
Maurizio Adamo, è stato assolto venerdì della scorsa settimana dalle accuse di lesioni e minacce nei confronti di un cliente 48enne giordano. Stando al capo d’imputazione, il 17 marzo 2013 Adamo lo avrebbe spintonato fino a farlo cadere, prendendolo poi a calci con gli zoccoli e fratturandogli l’omero.
Nel corso della colluttazione avrebbe anche minacciato il giordano: «Ti ammazzo». Difeso dall’avvocato Matteo Garbisi, Adamo ha sostenuto nel corso del dibattimento di aver semplicemente allontanato dal locale quel cliente molesto, che disturbava le cameriere e gli altri clienti, negando però la violenza. Il 48enne aveva chiesto 40mila euro di danni. Anche il pm d’udienza ha chiesto l’assoluzione. —
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia