Venezia. Quintali di eternit nella cittadella del cinema
Una ditta che stava ricostruendo un molo sulla spiaggia dei vip del Lido di Venezia ha scoperto un vero e proprio deposito clandestino di eternit, il pericoloso materiale cancerogeno

LIDO.
Materiali contenenti eternit, e quindi amianto, occultati a oltre un metro di profondità in riva al mare. E’ la scoperta del tutto casuale fatta dalla ditta Lmd di Malcontenta che sta lavorando per conto del Magistrato alle Acque alla demolizione e ricostruzione del molo della spiaggia delle Quattro Fontane. Una vicenda che sembra avere parecchi lati oscuri, ma che lo stesso Magistrato alle Acque denuncerà alla Procura della Repubblica appena sarà terminata la rimozione dei materiali. «La scoperta è stata fatta alcune settimane fa - conferma l’ingegner Piero Majerle del Magistrato alle Acque - In questi ultimi mesi stiamo portando a compimento il progetto per la demolizione e ricostruzione di alcuni moli lungo la spiaggia del Lido, opere di difesa dal mare, ma al tempo stesso di riqualificazione che da tempo venivano richieste. La ditta incaricata, all’interno dello stabilimento delle Quattro Fontane ha scavato alla radice del vecchio molo per la rimozione dello stesso. E sotto oltre un metro di sabbia, a una decina circa dalla riva del mare, sono stati scoperti grossi cumuli di eternit contenenti amianto. Sarebbe curioso capire da quanto tempo giacevano lì sotto, e soprattutto chi è stato l’artefice di questa operazione a rischio ambientale».
La cosa assume una particolare gravità per l’aspetto di inquinamento ambientale che ne consegue. Se infatti l’amianto è pericoloso a livello di inalazione aerea delle polveri, finora, rimanendo sotto la sabbia, non dovrebbe aver creato direttamente problemi. Piuttosto, la sabbia rimossa per lo scavo e l’estrazione dei materiali occultati, potrebbe essere chiaramente contaminata, e ora prestarsi alla diffusione nell’aria, essendo stata scavata e portata in superficie. I materiali estratti ora sono chiusi in 125 grossi sacchi che si trovano in spiaggia alle Quattro Fontane, pronti alla rimozione per lo stoccaggio definitivo in impianti appositamente destinati. Ieri, il Coordinamento ambientalista del Lido li aveva notati, filmati e fotografati, pronto a un esposto in Procura e allo Spisal per saperne di più. Il Comune aveva da subito negato che si trattasse dell’amianto ritrovato nello scavo delle fondamenta del nuovo palazzo del cinema, tanto che da Ca’ Farsetti hanno confermato che i «loro» sacchi sono in cantiere, in attesa di rimozione. La Sab, che gestisce le Quattro Fontane, ha escluso una sua paternità, ma poi a chiarire i fatti ci ha pensato il Magistrato alle Acque.
Solo pochi anni fa alcuni residenti avevano presentato una denuncia contro ignoti, ipotizzando che sotto la sabbia delle spiagge lidensi si potesse trovare eternit occultato, derivato dalla demolizione delle vecchie capanne degli stabilimenti balneari. Questa scoperta - qualora venisse dalle analisi confermata la provenienza dei materiali - potrebbe quindi dare ragione ai sospetti degli abitanti.
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