Venezia, presidio a difesa dell’ex ospedale Giustinian: «Non smontate la sanità pubblica»

Cittadini contro il silenzi di Regione e Comune di fronte al piano di togliere uno degli ultimi distretti sanitari

Maria Ducoli
Un momento della manifestazione di protesta davanti all'ex ospedale Giustinian, ora distretto sanitario, a Venezia
Un momento della manifestazione di protesta davanti all'ex ospedale Giustinian, ora distretto sanitario, a Venezia

Un centinaio di veneziani stamattina davanti al distretto dell’ex ospedale Giustinian, a Dorsoduro, per dire no alla privatizzazione della sanità pubblica cittadina.

“Venezia ha tanti altri luoghi che possono essere utilizzati per ospitare le proposte di Zaia, senza smantellare un ospedale” sottolinea Salvatore Lihard del comitato di difesa della salute pubblica.

“Dobbiamo dire no all’autorità europea anticorruzione qui” rimarcano i cittadini, sottolineando che se si cede su un punto, il sistema fagociterà tutto.

Le garanzie di Lanzarin: quali servizi?

La consigliera regionale Elena Ostanel, solo poco prima aveva spiegato come l’assessora regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, aveva garantito che alcuni spazi del Giustinian sarebbero comunque rimasti adibiti alle loro funzioni originarie. “Dobbiamo chiedere quali, quali servizi verranno erogati”.

Ma ai cittadini non basta, chiedono di più. Chiedono la difesa della territorializzazione dei servizi sanitari, la cui importanza si è capita nei mesi tragici della pandemia. Chiedono politiche diverse, su più fronti. “L’università propone agli studenti sconti e convenzioni per accedere a strutture private, anziché fare da ponte tra i fuori sede e la sanità pubblica” sottolinea il collettivo Lisc.

Raccontare la cattiva gestione di Zaia

Il consigliere regionale Jonatan Montanariello rimarca come un buon funzionamento della sanità è frutto di delibere di giunta, di piani di consigli regionali e di decisioni dei dirigenti delle regioni.

“Non stiamo lottando contro un male oscuro, ma contro una decisione regionale”. Montanariello, e altri con lui, chiedono anche un atteggiamento diverso della stampa, “non solo propaganda al governatore regionale, ma raccontare anche la cattiva gestione del presidente Zaia, ci chiediamo perché la stampa non dice niente? Dov’è?”

Il silenzio del Comune

Con i loro presìdi, le domande e gli interventi fatti da un microfono che fatica a raggiungere tutti, i veneziani non stanno chiedendo solo una reale tutela del diritto alla sanità, ma prima di tutto di essere visti e sentiti.

Non è successo quando hanno raccolto oltre 7000 firme per la difesa del Giustinian, a cui hanno ottenuto in risposta il silenzio del Sindaco e dell’amministrazione.

“Faremo una petizione per il Consiglio comunale, dovranno ascoltarci ” dichiara un cittadino. Se Montanariello sottolinea come la sanità sia una questione politica, la consigliera Sara Visman ha però specificato come tra le bandiere che sventolano,dovrebbero essere i cittadini al centro. Uno di questi prende parola, “Veneziani, dovremmo fare come i francesi, unirci e darci da fare”. E l’applauso fuori dal Giustinian è partito.

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