Venezia, palestra senza acqua e gas per morosità

Sant’Alvise, i gestori non pagano, Veritas chiude i contatori. E il Comune revoca la concessione ai gestori di Aquafin
per anna sandri
per anna sandri

Sigilli ai contatori per bollette non pagate. L’impianto sportivo di Sant’Alvise si blocca e il Comune decide di risolvere la convenzione. «Significa che entro tre giorni i gestori privati dovranno consegnare le chiavi», spiega l’assessore allo Sport Andrea Ferrazzi, «troveremo una soluzione ponte in attesa della nuova gara per garantire la prosecuzione delle attività». I sigilli ai contatori di acqua e gas messi da Veritas - dopo aver accertato l’insolvenza di 15 fatture per un totale di 105 mila euro - è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da anni Ca’ Farsetti ha avviato un contenzioso con la società di gestione, l’Aquafin dei due soci Causin e Girardi, per una serie di inadempienze contestate. L’anno scorso in pieno inverno si era bloccato il riscaldamento e i ragazzi delle società sportive erano stati costretti a fare allenamento al freddo. Adesso è arrivato il blocco. Senza acqua e gas gli impianti sono stati chiusi, e ieri mattina l’Avvocatura civica, sollecitata dagli uffici dello Sport, ha inviato la raccomandata di revoca dell’incarico.

Che succederà adesso? «Noi andremo fino in fondo», garantisce Ferrazzi, «vogliamo risolvere questa annosa questione e tutelare i nostri cittadini grandi e piccoli che praticano sport a Sant’Alvise, fiore all’occhiello della città».

la procedura giudiziaria d’urgenza invocata dal Comune dovrebbe consentire di ottenere le chiavi e dunque di rientrare in possesso delle palestre dell’ex Ciga, ora centro “Costantino Reyer”. Gli atleti interessati sono centinaia, divisi tra le squadre del basket e del minibasket gestite dall’Unione sportiva Alvisiana, la scherma, le bocce, l’arrampicata, gestite da singole società. La piscina era invece gestita direttamente da Aquafin. Per riaprire l’attività senza danni per gli sportivi è ora necessaruio che nel giro di pochi giorni si trovi una nuova gestione provvisoria. «Occorre la garanzia per la piscina e la sicurezza generale», dice Ferrazzi. Un’ipotesi allo studio è quella di affidare la gestione dei vari settori alle società, con un coordinamento e una supervisione svolta direttamente da Ca’ Farsetti. In attesa della nuova gara d’appalto che non potrà essere conclusa prima di qualche mese. «Noi siamo disponibili, lo siamo sempre stati, a collaborare con il Comune», dice Gianni D’Este, storico presidente dell’Alvisiana, la più grande società ospitata al centro ex Ciga, «ma abbiamo bisogno di un coordinamento operativo svolto dall’ente pubblico. E soprattutto di sapere chi si prenderà carico degli interventi di restauro e di riparazione che vengono invano richiesti da mesi».

Non funziona tra l’altro l’impianto di riscaldamento degli spogliatori della piscina, le uscite di sicurezza, la pompa della piscina, le luci di emergenza. I volontari delle società provvedono a riparare i piccoli guasti. Ma impianti e luci dovrebbero essere a carico del gestore, come prevede la convenzione. Anche questo uno dei motivi, dicono a Ca’ Farsetti, che ha convinto il Comune ad avviare la recessione dal contratto. La situazione degli impianti sportivi di Sant’Alvise a Cannaregio è critica da anni. Proteste delle società e degli utenti, che nel 2000 avevano avviato una raccolta di firme per chiedere di essere tutelati. Un centro sportivo all’avanguardia che ora ha bisogno di una gestione innovativa e attenta. Che rappresenta un polo di eccellenza per molte discipline, dal basket al nuoto, dalla scherma alla voga, dalle bocce all’arrampicata.(a.v.)

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