Aprono tre hotel a Venezia: 400 nuovi posti di lavoro

Il gruppo francese Les Airelles della Giudecca cerca governanti e figure tecniche. Le altre opportunità riguardano le due strutture da 800 camere al Tronchetto

Isabel Barbiero
Hotel al Tronchetto
Hotel al Tronchetto

Oltre quattrocento nuovi posti di lavoro a Venezia, secondo le stime Ava, con l’arrivo di tre colossi dell’ospitalità. Oltre 200 assunzioni riguardano l’Airelles Venezia, il lussuoso hotel che sorgerà alla Giudecca: tessuti Rubelli, piscina di venti metri, tre ristoranti e il grande giardino del paesaggista Jean-Michel Gathy: lo standard è alto la società francese cerca talenti in vista dell’apertura d’autunno.

Le restanti opportunità sono distribuite nel nuovo epicentro alberghiero del Tronchetto che comprenderà 2 strutture tre stelle: l’Hampton by Hilton che vedrà la luce a marzo, e il B&B Hotel operativo entro l’anno, per un totale di quasi 800 camere e oltre 1500 posti letto: diventerà il più grande hotel della città.

Si cercano figure specializzate

Dal direttore tecnico al responsabile delle pulizie, passando per assistenti al personale e governanti d’albergo: queste sono alcune delle figure ricercate da Airelles Venezia che nei giorni scorsi ha aperto le selezioni online per completare il suo team.

I candidati dovranno rispecchiare gli elevati standard di lusso del marchio, che si inserisce in un panorama in forte espansione a Venezia.

La città conta 168 hotel a 4 e 5 stelle, di cui 34 di fascia super alta (5 stelle o 5 stelle lusso). Un numero destinato a crescere di dieci unità entro il 2026, anche grazie a ristrutturazioni mirate a elevare la qualità, come nel caso dell’hotel Bonvecchiati e Gabrielli, che passeranno da 4 a 5 stelle. O la Locanda Cipriani, che riaprirà interamente ristrutturata con piscina, ma anche realtà più contenute come la Locanda San Barnaba a Dorsoduro, trasformata nel raffinato Palazzetto My Venice, passando dalle 3 alle 4 stelle. Edifici storici che impongono un fabbisogno di personale maggiore per gestire le loro complesse peculiarità.

Venezia e il caso stagionali

Se un tempo la media era di 78 posti letto a struttura, oggi è scesa a 70 ma con camere più spaziose e suite che sembrano appartamenti. E questo non significa affatto un ridotto impiego di personale.

Poco soggetto alle fibrillazioni della stagionalità, come capita invece in molte località della costa. Nel comparto alberghiero veneziano regna la stabilità: il comune di Venezia conta infatti ben 9.000 dipendenti a tempo indeterminato (cifra che non include gli appalti), dove l’80% opera nella città storica in cui si concentra la gran parte delle strutture alberghiere. E a questi si aggiunge un 10% di lavoratori stagionali.

Con l’avvio del Carnevale e della stagione turistica, l’associazione di categoria si dice pronta: «In questo scenario non c’è eccessiva preoccupazione per il reperimento dei circa 900 lavoratori stagionali all’anno», afferma Daniele Minotto, vicedirettore Ava e responsabile del lavoro e della formazione.

La manodopera straniera

«Oltre il 40% dei 9.000 lavoratori fissi è straniero, anche di seconda o terza generazione», prosegue Minotto, «in alcune strutture gli stranieri costituiscono la maggioranza, in particolare quelli di origine bengalese, filippina e nordafricana».

Di questi, il 25% arriva direttamente dall’estero per lavorare a Venezia. «Il nostro è un settore molto inclusivo» chiude, «troviamo ad esempio egiziani al front-office che arrivano con esperienze in località turistiche come Sharm El Sheikh, ma anche lavoratori di altri ruoli, ai piani, in portineria e persino direttori non italiani».

Molte candidature, in questi giorni, arrivano anche dai lavoratori del Fondaco dei Tedeschi per via dell’imminente chiusura del centro commerciale: Ava infatti si è resa disponibile a ricollocare i dipendenti proprio negli alberghi di Venezia.

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