L’ombra dei dazi a Venezia sugli hotel, gli albergatori: «Parità dollaro - euro»
Già in passato gli imprenditori veneziani hanno applicato la strategia chiamata one-to-one nel caso la divisa statunitense si svaluti troppo: «Così non li perdiamo»

Per Pasqua si gioca sull’effetto last-minute, ma con la serenità di un periodo favorevole per gli alberghi di Venezia: la data del 20 aprile, alta rispetto allo scorso anno (31 marzo), e la vicinanza al ponte del 25 aprile fanno ben sperare.
L’obiettivo è il tutto esaurito per il weekend lungo dal 18 al 21 aprile, con rincari per le notti di venerdì e sabato, e le prenotazioni già al 65% delle occupazioni previste (stime Confindustria sezione Turismo). Ma già si staglia l’ombra della possibile flessione del turismo americano per la stagione in arrivo, vivista la politica trumpiana che potrebbe influire sul flusso di visitatori a Venezia.
La strategia degli albergatori
I proprietari degli hotel nel centro storico hanno già in tasca una risposta: valutare di ripristinare le offerte paritetiche, come quelle adottate prima della pandemia quando la divisa statunitense era più debole dell’euro: in pratica, un dollaro potrebbe tornare a equivalere a un euro, se la moneta americana dovesse indebolirsi di nuovo.

Una strategia one - to - one, come la definisce Salvatore Pisani, presidente della sezione Turismo di Confindustria Venezia Rovigo: «Se una camera costa 300 euro, il prezzo in dollari sarebbe anch’esso 300, per non perdere i clienti americani e mantenere la competitività di Venezia rispetto ad altre destinazioni». Sebbene il cambio euro/dollaro sia stato stabile negli ultimi dodici mesi (oscillando tra 1, 05 e 1,10), un possibile indebolimento della valuta americana potrebbe spingere i turisti fuori Europa.
Il valore del mercato
Gli americani amano le città d’arte: nel 2024, il Veneto ha registrato oltre 3 milioni di presenze turistiche dagli Stati Uniti, di cui 2,4 milioni nel Veneziano. Di questi, 2,3 milioni sono stati solo nella città di Venezia, seguita da Verona (273 mila), Belluno (145 mila), Padova e Vicenza (110 mila ciascuna), e Treviso (77 mila).

«Il turismo a Venezia continua a dipendere in gran parte dalla clientela internazionale» sottolinea il direttore Ava, Claudio Scarpa, «anche se non mancano preoccupazioni: sia per l’andamento generale del 2025, che già si prospetta meno brillante rispetto al 2024, anno eccezionale che sarà difficile eguagliare, sia per le politiche economiche di Trump: un dollaro più debole significherebbe una capacità di spesa inferiore per i turisti statunitensi, i quali rappresentano circa il 20% delle presenza a Venezia, ma generano tra il 35% e il 40% del fatturato totale del settore turistico».
Come segnalano molti associati di Ava, in alcuni contesti questo rallentamento si sta già facendo sentire: «È una criticità che non riguarderà tanto il periodo pasquale, quanto piuttosto l’autunno, stagione strategica per l’ospitalità veneziana a partire dalla Mostra del Cinema» continua Scarpa.
Le prenotazioni
«Non dobbiamo allarmarci né cadere nella trappola della guerra dei prezzi. Chi non riconosce che le prenotazioni sono cambiate e che ora arrivano all’ultimo minuto, finisce per abbassare i prezzi. Sto vedendo camere di hotel a cinque stelle a Venezia vendute a soli 90 euro» spiega Teodoro Russo, gestore dell’hotel Ausonia Hungaria al Lido.

Se infatti lo scorso anno per Pasqua le prenotazioni erano già confermate a febbraio, quest’anno si attende di effettuare le riserve all’ultimo minuto. Molti infatti, oltre a puntare a prezzi può bassi tengono d’occhio anche il meteo.

«Stiamo trovando sempre più difficoltà a programmare, la gente ormai aspetta le previsioni del tempo» spiega Antonio Onorato, titolare di Palazzina Grassi, «e gli statunitensi sono sempre più incerti: se l’Europa dovesse applicare a sua volta dazi inversi, a pagarne le conseguenze sarebbero i nostri servizi commerciali, dalle piattaforme di prenotazione a quelle di pagamento online, tutte gestite da provider tecnologici americani». —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia