Venezia, bando alle sigarette elettroniche: vietate in tutti gli uffici

Il sindaco Orsoni annuncia: «Il Comune emanerà in questi giorni un’ordinanza seguendo le precauzioni dell’Asl 12»

VENEZIA. Sigarette elettroniche, il Comune di Venezia interviene in attesa dell’oramai prossima, annunciata in questi giorni, ordinanza del Ministero della Salute. Lo afferma il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, interpellato sull’uso della sigaretta elettronica, dopo l’autentico boom in città di affezionati utilizzatori del vapore da gennaio ad oggi, dal consigliere comunale Claudio Borghello.

Rispondendo all’interrogazione dello scorso aprile, Orsoni, nel suo ruolo di prima autorità sanitaria della città afferma: «Pur in assenza di disposizioni ministeriali e di una chiara normativa in merito, si è provveduto in via precauzionale in questi giorni alla predisposizione di una ordinanza che prevede l’estensione alle sigarette elettroniche dei divieti di utilizzo nei luoghi di lavoro e negli uffici pubblici».

Niente e-cig, quindi, alla scrivania degli uffici di aziende, studi, luoghi di lavoro e pure negli uffici pubblici, a partire dal Comune. Chi vuole godersi il vapore emesso dalla sigaretta elettronica si dovrà accomodare all’aperto come i meno tecnologici “schiavi” del tabacco di sigaretta.

Una parità di divieto che, comunque, non dovrebbe scoraggiare gli utilizzatori visto che quando è stato introdotto il divieto di fumo di sigaretta tradizionale in luoghi di lavoro e uffici pubblici.

Orsoni nella sua risposta, che annuncia l’imminente ordinanza, ricorda anche che l’amministrazione comunale lo scorso maggio ha chiesto all’azienda sanitaria un parere ufficiale sulla questione. Il direttore del dipartimento di Prevenzione, Rocco Sciarrone, ha risposto al primo cittadino spiegando che «non è possibile scientificamente», dice ancora Orsoni, «escludere o affermare la pericolosità delle sigarette elettroniche sulla salute dell’uomo e pertanto, per il principio di precauzione, e soprattutto per cercare di incidere sugli stili di vita scorretti, propone di adottare le stesse restrizioni previste per il fumo tradizionale».

Il principio precauzionale, quindi, diventa il fulcro della scelta del sindaco di emanare l’ordinanza di divieto di utilizzo della sigaretta elettronica in luoghi di lavoro e uffici pubblici. Nei locali pubblici, per ora, non interverranno divieti del Ministero della Salute (leggi scheda in alto) mentre è confermato il divieto di utilizzo da parte dei minorenni. Divieto, che, fanno notare i rivenditori di sigarette elettroniche è già da tutti rispettato e scrupolosamente adottato quando si ha a che fare con un nuovo cliente.

Tanti ex tabagisti sono passati in questi mesi alla sigaretta elettronica. C'è chi lo ha fatto per fumare meno, chi per arrivare a smettere completamente, qualcuno addirittura ha iniziato a tenere tra le labbra un bocchino colorato (in gergo drip-tip) per aspirare essenze particolari. La “ e-cig” lo scorso Natale è stato il regalo più gettonato in città. E i negozi continuano ad aprire e sono oramai più gettonati del Natale 2012. E i negozi sono cresciuti, grazie ai franchising, arrivano a più di una decina. Marche diverse, proposte tecnologiche differenti, liquidi italiani oppure di importazione. Per i clienti non sempre è facile capire su quale tipo di sigaretta puntare. Anche agli autogrill autostradali, vendono ora una specie di sigaretta elettronica dalla minima tecnologia e con boc chini di varie essenze. In questo caso non c’è traccia di nicotina.

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