Venezia, l’allarme di Lipu e Wwf: potature fuori stagione e abbattimenti sospetti

Le associazioni mettono in guardia il Comune di Venezia con una nota inviata alla polizia provinciale, agli uffici del verde e alla città metropolitana: segnalazioni delle persone, mancati ripristini di alberature, tagli eseguiti nella stagione sbagliata

Marta Artico
Pioppo bianco via Fratelli Bandiera
Pioppo bianco via Fratelli Bandiera

Potature, Lipu e Wwf mettono in guardia il Comune, con una nota inviata alla polizia provinciale, agli uffici del verde e alla città metropolitana, firmata da Gianpaolo Pamio (delegato Lipue) Roberto Sinibaldi (WWF), in cui si raccolgono le segnalazioni delle persone, i mancati ripristini di alberature, i tagli eseguiti nella stagione sbagliata e pericolosa per la vegetazione, la flora e la fauna. Il documento è frutto di indagini e sopralluoghi di esperti eseguiti in questi giorni in tutti i siti oggetto di taglio.

Tanto da spingere Lipu e Wwf a chiedere il ripristino della Consulta per l'Ambiente.

«Stanno giungendo a queste Associazioni, segnalazioni di iscritti o semplici cittadini, supportate da foto e video di abbattimenti di alberi in tutto il territorio comunale per dichiarata pericolosità. I richiedenti esprimono preoccupazione per tanta ed improvvisa tempestività nel provvedere agli abbattimenti. Volontari delle associazioni nonché un dottore forestale incaricato hanno provveduto ad un’attenta esamina delle alberature oggetto degli interventi. La totalità degli alberi in oggetto aveva subito delle potature sistematiche e ripetute nel tempo. Da quanto emerso, in passato ed a tuttora vengono eseguite potature non necessarie su piante fuori dalla stagione preposta, ed in pieno periodo vegetativo, eseguite nei mesi di giugno - luglio. Potature svolte non in via emergenziale come a seguito di rotture accidentali di rami dovute al maltempo, od altro, come stabilito dal Regolamento sul Verde, bensì su interi filari di alberi».

E ancora: «Siti interessati a Mestre - Bissuola nel parco “Albanese», nonché via San Dona’, a Carpenedo e Marghera in via Fratelli Bandiera».

Secondo Wwf e Lipu, il Comune non sta agendo all'interno delle regole che lui stessi si era dato: «Ricordiamo che il Regolamento comunale per la tutela e promozione del verde in città adottato dal consiglio comunale nella seduta del 21.07.2003 con deliberazione 111, e successive modificazioni, all’articolo 14 comma 4 recita “La potatura viene programmata con adeguato anticipo, nel rispetto dei cicli biologici e di sviluppo delle alberature. Viene definita straordinaria nei casi in cui si manifestino situazioni non prevedibili tali da creare scompensi strutturali alla pianta stessa, con conseguente pericolo di incolumità pubblica. In entrambi i casi quando si deve eseguire una potatura occorre agire tenendo presente che la riduzione della superficie fogliare si traduce in una minore disponibilità di nutrienti per le radici e le altre parti dell’albero; l’esposizione frequente della corteccia dei rami più interni alla luce diretta del sole può provocare il surriscaldamento e conseguente indebolimento strutturale; il taglio dei rami si traduce in una successiva abbondante produzione di germogli inseriti debolmente, che con il tempo possono diventare pericolosi; il legno dei monconi dopo il taglio risulta vulnerabile all’attacco degli insetti e dei funghi patogeni».

Non solo: «Si sottolinea che in nessuno dei tagli dei corpi vegetali è stata applicate la corteccia artificiale per impedire l’esposizione a funghi e batteri. Dalla cittadinanza viene segnalata la mancata ricomposizione di alberi nei filari presenti in via Bissuola e via Altinia, viene segnalata una moria di alberi di nuovo impianto in località via Beccaria Marghera, nonché in via Altina lato frazione di Dese. La moria degli alberi di nuovo impianto potrebbe essere limitata con la buona pratica dall’apposizione di pacciamatura a trucioli o panni in fibra di cocco biodegradabili, la pacciamatura protegge la zolla dall’insolazione e trattiene l’umida’ dell’acqua, cedendola gradualmente durante il giorno».

Infine: «Per gli abbattimenti e potature, si ricorda che l’attuale periodo rappresenta forti criticità per la diffusa fauna in nidificazione tutelata dalla normativa della 157/1992 e successive modificazioni. Alcune specie, soprattutto i pipistrelli sono particolarmente elusive e mimetiche al punto che le cavità negli alberi quali pertugi, cortecce, fori, sfuggono anche alla vista del personale più esperto, si richiede particolare oculatezza nell’effettuare ogni tipo di intervento al fine della tutela di tali specie».

Wwf è Lipu, infine, accendono i riflettori sull'inquinamento e il climate change: «In considerazione dei cambiamenti climatici in atto, si rammenta dell’irrinunciabile valore aggiunto del verde in ambito urbano. La scelta di omettere spazi verdi, oltre a portare degli svantaggi in termini economici, quali il disvalore delle aree interessate, un maggiore consumo di energia elettrica per il funzionamento dei condizionatori d’aria, è in contrasto con le indicazioni fornite dal WHO Word Health Organization, (Agenzia Speciale dell’ONU). Gli spazi verdi urbani come parchi, parchi giochi, e vegetazione residenziale, possono promuovere la salute mentale fisica e ridurre la malattia e la mortalità dei residenti urbani offrendo rilassamento psicologico e alleviamento dello stress, stimolando la coesione sociale, sostenendo l’attività fisica e riducendo l’esposizione agli inquinanti, rumore e calore eccessivo. Le nuove scoperte mostrano che gli interventi per aumentare o migliorare lo spazio verde urbano possono fornire risultati positivi in termini di salute, sociali e ambientali per tutti i gruppi di popolazione, in particolare tra i gruppi di status socio economico inferiore».

Dal climate change Al Pm 10: «Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico per cui la Val Padana vanta un numero di vittime tra le più alte d’Europa, queste Associazioni, stante il perdurare di tali fenomeni, suggeriscono di impiegare essenze vegetali per ridurre e contrastare tale fenomeno. Molto utile sarebbe l’impianto di vegetali sempreverdi che, mentre svolgono l’azione di fotosintesi, trattengono le polveri sottili anche nel periodo invernale, il peggiore per l’elevata concentrazione di inquinanti. Ormai è noto e comprovato a livello scientifico, che un tessuto esteso di vegetazione in aree urbane contribuisce alla riduzione della CO2 ed al trattenimento delle Polveri Sottili PM 10 e di altri inquinanti prodotti dall’attività Umana.

Tali impianti di vegetazione, oltre a contenere gli inquinanti atmosferici contribuiscono alla riduzione delle insolazioni a terra nel periodo estivo, alla riflettenza su asfalti, sulle superfici cementizie e laterizi, nonché producono dei benefici eliminando il ritorno acustico dei rumori in città, ed affievoliscono i colpi di vento.

Per assolvere a questo compito, si suggerisce il Leccio Quercus ilex essenza autoctona molto resistente e non bisognosa di nessuna manutenzione, potrebbe essere inserito in filari, a più capi, a ridosso o nelle vicinanze delle arterie urbane ed extraurbane nonché autostradali meglio se sottovento ad esse. Un rampicante autoctono potrebbe essere la risposta “principe” per contrastare l’inquinamento atmosferico, si tratta dell’Edera Hedera helix, sempreverde che cresce anche spontanea in tempi rapidi, non abbisogna di manutenzione, costituisce protezione e cibo per alcune specie di uccelli. La Hedera helix, puo’ essere sviluppata senza che arrechi danno a colonne e piloni stradali, muri, pareti artificiali fonoassorbenti, tetti, coperture orizzontali e verticali, guard-rail senza che se ne comprometta la funzionalità. Consapevoli che il problema dell’inquinamento atmosferico nelle città, soprattutto della Val Padana, ha assunto proporzioni allarmanti e rappresenta un grave pregiudizio della salute pubblica, nonché non sia di facile soluzione, riteniamo che tali misure sul verde pubblico in maniera diffusa, sommate ad altre, costituiscano delle valide e collaudate risposte a tale fenomeno».

Infine la richiesta concreta e precisa: «Chiediamo al fine di contribuire ad un confronto costruttivo con la cittadinanza, di ripristinare la Consulta per l’Ambiente soppressa nel 2016».

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