Vendita del San Camillo Ennesimo rinvio Infuriati i sindacati

LIDO. Sindacati su tutte le furie dopo l’ennesimo nulla di fatto per la vendita del San Camillo al Lido. E ora c’è chi non esclude l’apertura di una vertenza per definire quanto prima il destino dei lavoratori coinvolti e per tutelare il presidio sanitario garantito dalla struttura. Mercoledì scorso, i rappresentati dei lavoratori hanno incontrato la proprietà dell’istituto di ricovero degli Alberoni. Sul tavolo, la richiesta di chiarimenti circa la vendita della struttura, decisa nel 2017 dalla Fondazione Opera San Camillo. «Siamo rimasti basiti, a dir poco dall’ennesimo incontro caduto nel vuoto», così Giancarlo Da Lio (Fp-Cgil). I contorni dell’operazione che vorrebbe l’acquisto da parte della Congregazione delle suore mantellate, gestore dell’ospedale Villa Salus sul Terraglio, sono tutti ancora da definire. Per la vendita, nei mesi scorsi si è ipotizzata una somma compresa tra i 20 e i 25 milioni di euro. La cifra dovrà tenere contro anche dei lavori di ristrutturazione che i Camilliani si apprestavano a realizzare: 4,5 milioni di euro per riordinare i due piani dell’ospedale e i due piani della casa di riposo Carlo Steeb.

«Ci è stato detto, con grande stupore da parte nostra», continua il sindacalista, «che c’è una trattativa in corso. Nessuna pre-intesa, tuttavia, è stata siglata. Per l’amministratore basta la parola data, a mo’ di garanzia, tra due enti religiosi. Ci è stato detto che siamo avanti nella trattativa, eppure date precise ancora non sono state ipotizzate». Secondo la Cgil, si è di fronte a una specie di disarmo del San Camillo. Molti professionisti, pur rimpiazzati da recenti concorsi, stanno abbandonando la struttura. Alcuni reparti rischierebbero la chiusura, tra l’incertezza e la preoccupazione di lavoratori e utenti. «Stiamo valutando in modo serio se aprire una vertenza», continua Da Lio. La Cgil intende ora sentire il Patriarcato, che nei mesi scorsi si era speso più volte a favore dell’operazione (dopo il benestare della stessa Commissione pontificia), e il Comune. «Ora vogliamo chiarezza. L’Irccs del San Camillo è un’eccellenza con una storia importante alle spalle che merita di essere salvaguardata». Anche per la Uil, il tempo è ormai scaduto. «La nostra attenzione non può abbassarsi», il commento di Pietro Polo, «siamo stufi di lentezze e lungaggini. Ora proveremo a contattare Villa Salus per vedere come intendono muoversi».

Eugenio Pendolini

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