«Vado a far le terapie». Ma era con l'amante a Caorle

Imprenditore cinquantasettenne agli arresti domiciliari aveva chiesto di poter uscire per alcune cure mediche. Ma ne ha approfittato per una scappatella extraconiugale. Trovato dai carabinieri
CAORLE - FGAVAGNIN - DE POLO - VEDUTE VARIE SPIAGGIA E PASSEGGIATA
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CAORLE. Agli arresti domiciliari, chiede il permesso per sottoporsi a cure di fisioterapia, ma ne approfittava per vedersi con l'amante in un’amena località di vacanza. Ed è stato beccato in flagrante con il bicchiere in mano in un bar di Caorle. A finire nei guai con una denuncia per evasione un 57enne di Monfumo, vicino a Castelfranco (Treviso), sottoposto ai domiciliari in attesa del processo per reati finanziari di cui è stato ritenuto responsabile.

L'uomo aveva deciso di trascorrere questo periodo in una sua abitazione di Vedelago (Treviso). A causa di alcuni problemi fisici, recentemente aveva chiesto di potersi sottoporre ad alcune sedute di fisioterapia a Fossalta di Portogruaro, in provincia di Venezia. Permesso concesso, ma solo per il tempo necessario per il viaggio e per la terapia, quindi avrebbe dovuto far ritorno a casa. Ma i carabinieri di Vedelago, nel corso dei consueti controlli nei confronti delle persone sottoposte ai domiciliari, hanno scoperto che qualcosa non quadrava. Calcolando tutto, il 57enne sarebbe dovuto assentarsi da casa al massimo per tre ore e mezza. Invece l'assenza si prolungava molto di più, senza particolari giustificazioni.

E a questo punto, i carabinieri hanno voluto vederci chiaro: coadiuvati dai colleghi di Istrana e poi da quelli di Caorle, hanno tenuto d'occhio l'uomo. Il quale effettivamente si recava a fare sedute di fisioterapia, ma poi ne approfittava per qualche deviazione. Ovvero per andare a trovare l'amante che risiede a San Stino di Livenza, a pochi chilometri da Fossalta. Forse contava sul fatto che la “scappatella” sarebbe passata inosservata sia alla moglie che ai carabinieri e quindi ha pensato di osare di più: trascorrere qualche ora insieme in relax in riva al mare, appunto a Caorle. Probabilmente pensava che nel forte afflusso turistico di questi giorni la sua presenza non sarebbe stata notata. Ma non è stato così. Ad un certo punto, mentre sorseggiava una bevanda in un locale pubblico, è stato riconosciuto da una pattuglia dei carabinieri di Caorle, avvisati dai colleghi trevigiani. Fine della breve vacanza e mesto ritorno a casa, a Vedelago, dove continuerà ad attendere il processo sempre ai domiciliari. Ora però dovrà stare attento: una successiva voglia di... evasione, seppur momentanea, potrebbe anche aprirgli le porte del carcere.

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