Uno spazio culturale aperto nel nome del libraio Billy

Ieri l’appuntamento in ricordo del titolare della Don Chisciotte a un mese dalla scomparsa Tra le altre idee, il recupero dell’insegna fatta da Munari

mestre. Uno spazio culturale aperto ai mestrini che fanno cultura, in onore di Billy. In tanti ieri sera hanno voluto ricordare, a poco più di un mese dalla morte, Billy Lamarmora e la sua libreria Don Chisciotte, con la quale il libraio era una cosa sola, ma anche un punto di riferimento per una città che talvolta stenta a riconoscersi. “Amici di libro” e “compagni nella lettura” – come qualcuno si è definito – persone che con Billy e nella sua libreria hanno passato un pezzo di vita, mestrini che hanno imparato ad amare i libri e che in quell’angolo culturale di città si sono sentiti meno soli, si sono ritrovati assieme, in via Sernaglia, per guardarsi negli occhi e ricordare il librario per antonomasia, Billy Lamarmora. Tra loro Gianfranco Bettin, Giuliano Segre, Dario Pinton, colleghi di lavoro, semplici lettori, associazioni culturali, e ancora Michele Mognato, l’onorevole Delia Murer, Maurizio Cecconi.

Tra le proposte emerse ieri per continuare il lavoro di Billy e far tesoro di quello che ha rappresentato la sua libreria per Mestre, sono emerse diverse ipotesi. La prima e più sentita è la richiesta al Comune di rendere disponibile uno spazio a lui dedicato e in suo onore, dove a turno chi volesse intraprende attività culturali (presentare un libro, un dibattito, etc) lo possa fare affittandola a un prezzo basso, cosa oramai davvero rara perché organizzare iniziative è molto costoso. Un luogo dedicato alla cultura, aperto a tutti e accessibile economicamente in nome di Billy. La seconda proposta è quella che, nel frattempo, sia intitolata a Billy la sala della Vez dove si svolgono le presentazioni dei libri. Bettin ha poi lanciato assieme ad altri un’altra idea: la famosa insegna della Don Chisciotte è stata progettata dal designer Bruno Munari su volontà di Billy quando il negozio era in via San Girolamo. La proposta è che, in un’eventuale intitolazione, venga recuperata e sia affissa per ricordare la figura di Billy Lamarmora, la libreria d’essai che ha formato il gusto dei mestrini, ma anche l’oggetto d’arte al quale la città è affezionata. —

M. A.

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