Unioni civili, i candidati «La legge va rispettata»

CHIOGGIA. L’eco della legge Cirinnà sulle unioni civili si fa sentire anche a Chioggia. Tra le novità che più stanno animando il dibattito la possibilità per le coppie gay di unirsi in matrimonio civile. Nel periodo caldo della campagna elettorale abbiamo chiesto a tutti i candidati sindaco se daranno applicazione alla normativa e se presenzieranno il rito civile. Tutti i candidati, con entusiasmi diversi a seconda delle ideologie e della collocazione politica, confermano di voler applicare la legge e di essere disponibili a celebrare il rito tra persone dello stesso sesso.
«La nuova legge è una conquista per la nostra società», commenta la candidata di “A sinistra per Chioggia”, Letizia Campanaro, «benché monca per alcuni aspetti, rappresenta un atto dovuto, un riconoscimento dei diritti di tutti i cittadini, dando piena attuazione all’articolo 3 della Costituzione. Non ho dubbi sulla sua attuazione perché il nostro ordinamento prevede che una legge del Parlamento sia rispettata da tutti. Nel caso in cui due miei concittadini mi chiedessero, in qualità di sindaco, di celebrare il rito previsto, ovviamente lo farò. Inoltre poiché i regolamenti comunali sull’assegnazione di pubblici alloggi e di finanziamenti della Legge Speciale per acquisizione di immobili si riferiscono alle coppie “tradizionali”, sarà mia cura portare in Consiglio comunale apposita modifica per estendere i diritti a tutti».
Entusiasmo anche nel candidato sindaco Cinque Stelle Alessandro Ferro. «Vorrò essere io», spiega, «a presiedere al primo rito tra persone omosessuali a cui viene finalmente esteso un diritto legittimo. Già diverso tempo fa il nostro consigliere chiese di introdurre nel regolamento comunale l’istituzione del registro delle unioni civili». «Se diventerò sindaco», spiega Barbara Penzo, candidata del centrosinistra, «non potrò che applicare le leggi dello Stato, tutte. Se sarò chiamata a farlo presiederò il rito previsto dalla nuova normativa». Piena applicazione anche negli schieramenti opposti. «Le unioni civili sono una legge», dichiara la candidata di ChioggiaViva, Marcellina Segantin, «e come tale va rispettata. Avrò cura che vengano assicurati i diritti riconosciuti e se dovesse succedere di celebrare un’unione civile non mi tirerò indietro».
Da uomo di legge anche il sindaco uscente Giuseppe Casson conferma l’applicazione. «Ho sempre ispirato il mio impegno politico, amministrativo e civico», spiega il candidato della Lega, «al rispetto delle istituzioni e delle leggi anche laddove non ne condividessi fino in fondo l'ispirazione. Per questo Chioggia e il suo sindaco, se chiamati a celebrare unioni civili, si adegueranno alla normativa nazionale. Pensare di poter procedere in ordine sparso, a dispetto delle leggi, costituisce un meccanismo pericoloso che comprometterebbe l’assetto democratico della nostra Repubblica».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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