Unione dei comuni, arrivano tre sì

Dopo Noale, via libera fra le polemiche di Mirano, Santa Maria di Sala e Spinea

MIRANO. L’Unione dei comuni supera lo scoglio delle prime votazioni: parte l’effetto domino e dopo l’ok di Noale, anche Mirano, Salzano e Spinea approvano atto costitutivo e statuto. La maratona che porterà, a questo punto a breve, alla costituzione della più grande Unione di comuni del Veneto, con sei comuni e un bacino di oltre 120 mila abitanti, incontra tuttavia ancora forti opposizioni, più nel modo in cui sta nascendo, che nel merito. A Spinea inscenata ieri sera dal Movimento 5 Stelle anche una manifestazione, per protestare contro la votazione che sanciva l’adesione al nuovo ente sovracomunale.

Intanto, però, l’iter va avanti. Partiamo dai “piccoli”: come la sera prima a Noale, anche il Consiglio comunale di Salzano ha approvato la delibera al primo colpo, ottenendo la maggioranza dei due terzi pur senza le minoranze. Dodici i favorevoli martedì sera, l’intera maggioranza, mentre hanno lasciato l’aula in cinque, quelli di Bene Comune e Lega. Più travagliato il percorso a Mirano e, soprattutto, Spinea. Mirano ha ottenuto anch’esso il via libera a maggioranza qualificata dei due terzi, ma solo in piena notte e dopo un lungo ed estenuante dibattito. Alla fine sono bastati dodici voti, la maggioranza più Lucio Dalla Costa, per ottenere il via libera e scongiurare la necessità di nuove convocazioni. Non mancano tuttavia i distinguo. Per lo stesso Dalla Costa, «Mirano non dev’essere solo la sede dell’Unione, ma anche tenerne in mano le redini. Diamo di più, dobbiamo ottenere di più».

Contrari invece Prima il Veneto, M5S e Marina Balleello (Pdl): chiedevano maggiori garanzie sulla possibilità di recesso dall’Unione, un piano economico e maggiori garanzie per il personale. Presentati anche alcuni emendamenti. Per il sindaco Maria Rosa Pavanello invece: «Non si può non tener conto dei benefici: i Comuni con progetti come l’Unione saranno privilegiati nell’ottenere finanziamenti. Partiamo con polizia locale protezione civile, messi e risorse umane. Domani guarderemo anche a commercio, edilizia scolastica e servizi sociali. E non è detto che Scorzè ci ripensi». A Spinea sono servite invece tre votazioni, dopo il nulla di fatto della prima: martedì e poi ieri sera è arrivato l’ok a maggioranza semplice. Un parto per certi versi, complice anche la campagna elettorale alle porte, che ha diviso ulteriormente maggioranza e opposizione.

Filippo De Gaspari

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