Una vita intera nella Polizia Ferroviaria, Roberta Zecca va in pensione tra lacrime e applausi
Grande festa nella sede di Mestre del Compartimento della Polfer del Veneto, per il saluto del sostituto commissario


Una vita nella polizia ferroviaria. Grande festa nella sede del Compartimento Polfer per il Veneto, dove i colleghi, gli amici, le tante persone che lavorano nella sede centrale di Mestre che abbraccia tutto il Veneto tranne Verona e Vicenza, hanno voluto rendere omaggio a Roberta Zecca, che dopo 34 anni di servizio è andata in pensione.
Non voleva una targa, così i colleghi le hanno compilato un bellissimo papiro che ha letto ad alta voce, emozionata, senza nascondere l’emozione e persino lasciandosi sfuggire le lacrime.
Il sostituto commissario è entrata in Polizia nell’aprile ’89, l’anno successivo è passata alla Polizia ferroviaria, dove è rimasta per 34 anni.
Prima agente, poi ispettore, e sostituto commissario. Ha lavorato a lungo nell’ufficio personale, di cui fino a poche ore fa è stata responsabile.
Mercoledì a introdurre i saluti la dirigente dell’Ufficio secondo, Barbara Re e Antonella Cargnelutti direttore della scuola allievi agenti di Trieste.
«Questi 34 anni sono volati, ho solo bei ricordi, nulla mi è pesato tanto la passione. In questi anni ho trovato delle dirigenti che mi hanno sostenuto tenuto in considerazione. Ringrazio tutti, la Polizia di Stato mi ha permesso di crearmi una famiglia, ho conosciuto mio marito, mio figlio è entrato in amministrazione, posso solo dire grazie. E sarà bello avere delle divise per casa anche se sarò in pensione».
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