Cento euro per portare i bagagli ai turisti, a Venezia smantellata una banda di facchini abusivi
Agivano tra il ponte della Costituzione e piazzale Roma, ma avevano realizzato una capanna abusiva a Marghera. Si piazzano fuori dalla stazione e offrono i loro servizi senza autorizzazione

Smantellata la gang dei facchini abusivi, una delle piaghe del centro storico. Si mimetizzano tra la folla e si offrono per trasportare i bagagli dei turisti e magari accompagnarli fino agli imbarcaderi dietro richiesta di compenso cash, tutto compreso.
Sono aggressivi, se il turista mangia la foglia, si rifiutano di restituire il trolley se non prima di essere stati pagati.
Le zone migliori dove tentano l’assalto agli stranieri stufi e stanchi appena scesi da un mezzo col fiatone, sono il Ponte della Costituzione e la Ferrovia, ma ultimamente si sono spinti fino a piazzale Roma.
Tariffario? Gli abusivi dei bagagli si sono azzardati a chiedere fino a cento euro, fingendo fosse compreso, come avvenuto a piazzale Roma e filmato qualche giorno fa, anche il passaggio taxi, trasformandosi in intromettitori che facevano pagare due volte il taxi acqueo.
La Polizia locale da a tempo li pedina e gli sta col fiato sul collo, per capire il modus operandi e riuscire a neutralizzarli.
E proprio venerdì gli agenti del nucleo di pronto impiego hanno individuato e smantellato un accampamento abusivo utilizzato da porteur non autorizzati che prediligevano come raggio d’azione delle loro truffe, la zona del Ponte della Costituzione.
L'accampamento era stato allestito in un’area privata ex industriale a Marghera, in Banchina dei Molini, inserita nel programma di rigenerazione urbana Oculus. Al suo interno erano state erette due tende e due baracche, utilizzate da quattro cittadini romeni, di età compresa tra i 18 e i 53 anni, che fungevano da base logistica per l’attività abusiva.
Il proprietario dell’area, convocato sul posto dagli agenti, ha sporto subito denuncia per l’occupazione senza titolo e ha provveduto alla rimozione delle strutture abusive.
I quattro romeni sono stati accompagnati al comando generale per l’identificazione e i necessari accertamenti sulla loro posizione sul territorio nazionale. Verranno inoltre segnalati all’autorità di pubblica sicurezza per i provvedimenti di allontanamento.
Il modus operandi dei porter abusivi consisteva nel prelevare manualmente i bagagli ai piedi del ponte, trasportarli fino al lato opposto o al pontile taxi, e caricarli a bordo. Attività del tutto priva di autorizzazioni e spesso al limite della legalità, con episodi in cui i bagagli non venivano restituiti senza il pagamento di somme elevate, anche fino a 100 euro. Venerdì, invece, i soggetti erano riusciti a effettuare solo un paio di “trasporti” da 5 euro ciascuno.
Attualmente la Polizia locale sta col fiato sul collo a 11 di loro. Un facchino è stato anche denunciato per estorsione, dopo che si era rifiutato di restituire i bagli a una turista francese alla quale aveva chiesto 10 euro, e che si era rifiutata di pagarli ma aveva chiamato gli agenti, che poi hanno raccolto la sua denuncia.
Se i portabagagli sono romeni, la vendita di riso e grano abusivo in piazza San Marco è appannaggio dei bengalesi, mentre i borseggiatori non hanno un’area di riferimento precisa. Ognuno ha la sua fetta di guadagno facile in centro storico, una battaglia difficile da vincere e che di volta in volta richiede alle forze dell’ordine di mettere in atto nuove strategie che tengano conto delle maglie della legge.
Nel corso del 2025 sono stati elevati 41 verbali per esercizio abusivo dell’attività, con tanto di ordini di allontanamento allegati. Gli 11 porteur abusivi sono tutti cittadini romeni, attivi tra il Ponte della Costituzione e il Ponte degli Scalzi.
La Locale sta procedendo come aveva fatto, nel 2011, con l'invasione dei barbanera in città. Ad esprimere soddisfazione sia l’assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce «L’intervento dimostra, ancora una volta, la grande attenzione dell’amministrazione a tutela della sicurezza dei cittadini e dei visitatori», che l’assessore alle Attività produttive, Sebastiano Costalonga.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia