«Una polizia locale più vicina ai cittadini»

Una polizia locale più vicina ai cittadini, per qualsiasi necessità. Lo chiedono i sindaci e i presidenti di Provincia, ma anche gli stessi comandi dei vigili urbani o ambientali, chiamati ad interventi in collaborazione con altri corpi di polizia, al limite delle proprie competenze e territorialità. Ed è proprio su questi limiti normativi e sulle proposte di collaborazione tra enti che amministratori, funzionari e comandanti si sono confrontati ieri, nell’auditorium della Provincia di Venezia a Mestre, in occasione di una giornata di formazione e aggiornamento dedicata alle politiche di sicurezza e al ruolo di “polizia di comunità” che si vorrebbe assegnare agli agenti provinciali e municipali. La giornata di studio ha visto la partecipazione del Procuratore della Repubblica di Venezia Luigi Delpino, del magistrato della Corte dei conti Tiziano Tessaro, dello psicologo del lavoro Matteo Majer.
Momento centrale della mattinata, la tavola rotonda moderata dal vicedirettore della Nuova Venezia, Antonello Francica, con la partecipazione dei presidenti delle provincie di Venezia e Treviso (Zaccariotto e Muraro), del vicepresidente di Anci Veneto Pier Antonio Tomasi, dei sindaci di Portogruaro (Bertoncello) e Dolo (Gottardo) oltre agli assessori Bergamo e Ghetti in rappresentanza dei comuni di Jesolo e Venezia.
«Dobbiamo cercare di capire come fare squadra», ha detto Zaccariotto. «Dobbiamo fare i conti con quello che abbiamo a disposizione, sapendo che i cittadini chiedono sicurezza».
Il presidente Muraro è convinto che il proposito di abolire le province non andrà in porto, («siamo un paese bizantino» ha detto) e propone: «pressiamo Governo e Regione perché forniscano gli strumenti normativi per coordinare il lavoro delle singole polizie locali».
Dalla Gottardo arriva l’invito alle istituzioni ad essere «meno sindaci e più provincia, con una collaborazione sovracomunale per risultati certi e soluzioni efficaci».
Unioni di comuni come approdo sicuro degli enti più piccoli è la proposta del sindaco Bertoncello, che indica la Città metropolitana come ente delegato al coordinamento. La tutela del territorio entra nel dibattito con la proposta dell’assessore Bergamo: «Sarà fondamentale arrivare, presto, ad una unione di tutti i comuni di costa», ha detto, «per pensare a tutelare il litorale, e le spiagge, in modo unitario».
Alla Città metropolitana guarda anche Venezia: «Superiamo i confini dei nostri territori», ha detto Ghetti, «che sono diventati convenzionali. Sulle questioni della sicurezza non possiamo non collaborare». E infine il vicepresidente di Anci, Tomasi, che propone la specializzazione dei corpi: «Le diverse competenze, messe insieme, daranno risultati maggiori del “tutti fanno tutto”».
Roberto Massaro
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