Una nuova guida per Versalis dopo la svolta green annunciata da Eni

Un nuovo manager alla guida dall’inizio del prossimo anno per Versalis spa, la società chimica di Eni che a Porto Marghera gestisce il vecchio impianto di cracking – dove si raffina ancora la virgin-nafta per produrre monomeri di etilene e propilene, “materia prima” delle plastiche – e ha all’orizzonte una “svolta verde”.
Il Consiglio di amministrazione di Versalis ha nominato l’ingegnere chimico Adriano Alfani nuovo amministratore delegato, a decorrere dal 1 gennaio 2021. Alfani succederà a Daniele Ferrari, dopo dieci anni alla guida di questa società dell’Eni. Spetterà a lui sviluppare i progetti di riconversione “green” preannunciati dal numero 1 di Eni, Claudio Descalzi, che ha definito Porto Marghera come un «sito strategico per la produzione di oli lubrificanti di origine vegetale e di bio-plastiche derivate dai rifiuti nell’ottica della cosiddetta economia circolare». Con una nota stampa Versalis ha augurato buon lavoro ad Alfani, sottolineando come il suo predecessore, Daniele Ferrari «abbia contribuito a migliorare i risultati della società e impostato con efficacia, in linea con la strategia di Eni, la transizione verso una chimica sempre più sostenibile e circolare, trasformando il modello di business di Versalis e collocandola tra i leader della chimica internazionale».
A tutt’oggi, Versalis continua a gestire a Porto Marghera un impianto di cracking di un derivato del petrolio come la virgin-nafta. Un impianto che avrebbe dovuto chiudere già un paio di anni fa, in piena caduta del prezzo del petrolio, ma ha continuato a funzionare dopo la stipula di un contratto di fornitura di etilene e propilene alla Shell che aveva chiuso un suo cracking attivo in Olanda. Tant’è che nell’autunno scorso Versalis ha annunciato un potenziamento del cracking veneziano con consistenti investimenti per 170 milioni di euro, nei prossimi quattro anni. Investimenti che riguarderanno anche la realizzazione di una nuova torcia a terra che si aggiungerà alle due esistenti per migliorarne l’efficienza e ridurre le ricorrenti e ben visibili attivazioni delle torce, in caso di fermate che mettono in allarme la popolazione.
All’inizio di questo mese, nell’incontro avuto con i sindacati dei chimici veneziani, Eni ha ufficializzato l’investimento di 80 milioni di euro per la costruzione a Porto Marghera, attraverso la controllata Eni Rewind e un accordo sottoscritto con Veritas, di un nuovo impianto di “ Waste to Fuel (Wtf) che produrrà biocarburanti, bio olio (a basso tenore di zolfo) e idrogeno dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu). Nel Piano Industriale presentato l’anno scorso ai sindacati, Versalis prevede una riduzione circa del 25% della capacità produttiva dell’attuale cracking veneziano a fronte di un revamping dell’impianto per iniziare a produrre etilene senza più utilizzare la virgin -nafta. —
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