Una nuova chance per diciotto lavoratori, il via dal parco di San Giuliano
Lavori di pubblica utilità al via a Mestre. Persone seguite dai servizi sociali si occupano della manutenzione dei parchi cittadini. Per una ventina il progetto ha aperto le porte del mondo del lavoro

Al Parco San Giuliano di Mestre, l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini ha incontrato oggi, lunedì, i 18 operatori del progetto LPU (Lavori di Pubblica Utilità) che si occuperanno, nei prossimi mesi, della manutenzione dei parchi cittadini. Si tratta di interventi concepiti per favorire l’inserimento temporaneo di cittadini disoccupati privi di tutele, offrendo loro esperienze lavorative presso le amministrazioni comunali, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale e rafforzare la cittadinanza attiva. Un'esperienza che si rinnova anche quest'anno e che, in passato, ha già permesso a una ventina di persone di costruirsi una "seconda chance" dal punto di vista occupazionale e personale: «So che i cittadini apprezzano molto il vostro lavoro, un segnale di presidio del territorio - ha aggiunto l'assessore Venturini, rivolgendosi ai partecipanti - Un’idea che nasce per sostenere chi sta affrontando un momento complesso, chi ha bisogno di un piccolo aiuto, ma anche tanta voglia di fare e grandi potenzialità. Molte persone che hanno già vissuto questa esperienza oggi hanno un lavoro stabile».

L’iniziativa rappresenta un passo concreto verso l’integrazione sociale e la valorizzazione delle capacità individuali, dimostrando come il sostegno pubblico possa generare benefici tangibili sia per i singoli che per la comunità. «Si tratta di persone seguite dai Servizi sociali del Comune che, con entusiasmo, hanno deciso di mettersi in gioco a tutto vantaggio di chi, con la bella stagione, frequenta spesso i polmoni verdi della terraferma - spiega l'assessore - si prenderanno cura delle panchine, delle aiuole, dei percorsi pedonali e dell'arredo urbano. È uno strumento utilissimo per accompagnare le persone che stanno vivendo un momento di difficoltà in attività che possono garantire loro un lavoro, attraverso l’acquisizione di competenze specifiche. Non si tratta solo di un contributo a sostegno della persona in difficoltà, ma anche di un percorso di accompagnamento lavorativo che apporta vantaggi concreti per l’intera collettività».
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