UNA FOTO, UNA STORIA / L’arte di rileggere l’arte. Con le foto

VENEZIA. Sarà perché inseguono la bellezza e la perfezione, sarà perché continuano a percorrere con entusiasmo la strada che hanno scelto e che, per fortuna e purtroppo, li porterà lontano dall'Italia. Ma non solo: il loro successo sta nel fai-da-te, nel trasformare il salotto di casa in un set fotografico dove tutto è ideato e creato da loro: dalla finestra che fa da sfondo alla dama di Corcos, all'arpa della musicista di Klimt, al “Pot Pourri” di rose che profuma la stanza femminile di Draper. Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto sono una giovane coppia di artisti. Si sono conosciuti a Venezia, dove vivono, e insieme si sono lanciati in un progetto fotografico che lascia a bocca aperta chiunque si imbatta nel loro lavoro. Con uno stile personalissimo, infatti, ripropongono in versione fotografica le opere di grandi pittori del passato, con immagini digitali che sembrano dipinti. Nelle serie finora realizzate, è stata Tania a interpretare i soggetti raffigurati nelle immagini: si è immedesima nelle modelle di Schiele, nella giovane stanca dal ballo di Casas, in una fantasiosa Alice nel paese delle meraviglie e in una Rosaspina che galleggia in un mare di rovi. Insieme, i due fidanzati e artisti hanno posato solo negli “Amanti”, ispirati a “Paolo e Francesca” di Previati e, come sempre, dopo il lungo lavoro di ricerca e manualità che precede ogni loro scatto. «Facciamo tutto noi: scegliamo le stoffe per i vestiti, le luci, la carta da parati per gli sfondi, i mobili, e gli accessori» spiegano «Quelli che non riusciamo a trovare li realizziamo in cartapesta».
A Venezia, Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto, 26 e 28 anni, si sono fatti conoscere tre anni fa per le loro opere di “staged photography”, la fotografia allestita e messa in scena come se fosse un dipinto. Sono firmate da loro, infatti, le rappresentazioni fotografiche di numerosi capolavori decadentisti che, da un primo debutto veneziano alla InParadiso gallery nel 2010, stanno facendo il giro del mondo e stuzzicando l'interesse di collezionisti, gallerie e musei. Due anni fa si sono anche cimentati nella rivisitazione contemporanea di fiabe famose che hanno portato a tre incantevoli scatti raccolti nella serie “Fairy Tales Now”. «Negli ultimi anni abbiamo avuto poco tempo per concentrarci sullo studio, ma siamo contenti del percorso che stiamo facendo nella staged photography: ci sta dando enormi soddisfazioni». E come non crederci: alcuni dei loro più celebri “remake” digitali che, nel progetto “The Essence of Decadence”, attingono dalle atmosfere ovattate e oniriche della fin de siècle, sono stati a Milano, Roma, New York e una delle loro “creature” è ora ospite della “Maison Rouge” di Parigi, che ha chiamato i fidanzati Tania e Lazlo a esporre la versione fotografica della “Morfina” di Santiago Rusiñol (1894). Nella mostra “Under Influences” - curata da Antoine Perpère, e dedicata a numerosi autori che, in diversi modi e in diversi periodi storici, hanno rappresentato gli effetti di droghe e stupefacenti nell'arte - la loro opera è appesa accanto ai capolavori di Basquiat, Kusama, Hirst, Picabia, Murakami, Cocteau e Charles Baudelaire. Un successo non indifferente, considerato che per produrre uno scatto ci vogliono mesi e mesi di lavoro, prove, ricerca, ritocchi. Il tutto per arrivare all'immagine perfetta, a una rappresentazione personalissima di opere celebri – come la “Nuda Veritas” di Klimt, per esempio – che rinascono nella contemporaneità della fotografia digitale. Il loro stile e il loro progetto, apprezzato per l'enorme e infallibile cura con cui, grazie a una costanza non comune, Tania e Lazlo stanno portando avanti si sta trasformando quasi in un “marchio”. Di recente, infatti, un'importante azienda di moda li ha ingaggiati per la propria compagna pubblicitaria.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia