Una fiaccolata contro le prostitute

An chiama a raccolta gli jesolani: «Parleremo alle lucciole e ai clienti»
JESOLO. Lotta serrata alla prostituzione dopo il «boom» di lucciole registrato negli ultimi mesi lungo le strade di Jesolo: Alleanza Nazionale prepara la marcia contro le belle di notte. La prossima settimana, martedì o mercoledì, a seconda delle condizioni climatiche, An promuoverà con il presidente e consigliere comunale Lucas Pavanetto una fiaccolata lungo le strade più battute dalle giovani che da un paio di mesi a questa parte offrono le loro bellezze ai numerosi clienti.


Un fenomeno forse sottovalutato che presenta caratteristiche un pò diverse rispetto al passatto. Oggi le ragazze sono giovani comunitarie, per lo più rumene, quindi non più clandestine, obbligate a prostituirsi. Non sono più l’ultimo anello di una catena del crimine che difficilmente è stata spezzata se non colpendo i clienti e creando drammi umani e famigliari. Il nuovo fenomeno non deve però destare minori paure e sospetti. Il primo ad analizzarlo è stato il sindaco Francesco Calzavara, preoccupato dai rapporti sessuali spesso consumati lungo strade pubbliche o parcheggi di locali in cui poteva capitare di vedere finestrini appannati e movimenti sussultori di fianco ai tavoli con le costicine fumanti.


An non è nuova a queste proteste e si ricordano ancora le marce di Mario Pezzoli in via Roma sinistra. «Stiamo studiando gli ultimi particolari - spiega Pavanetto, cresciuto alla scuola di Pezzoli - tra cui il percorso, visto che sarà una fiaccolata. Siccome le prostitute spesso sostano ai distributori di benzina, non possiamo certo andarci con le fiaccole accese. Comunque saremo in vari punti della città, tra via Roma sinistra e via Roma destra, nei punti in cui è facile che le ragazze si fermino ad attendere i clienti. E cercheremo di parlare con loro, di informare i clienti e spiegare che non è bello che si consumino questi rapporti mercenari lungo le strade, seppure in luoghi un po’ appartati».


Le auto si fermano di continuo. Sembrano ragazze normali, uscite da una discoteca o un discobar, neppure troppo discinte, Indossano blue jean’s, talvolta abitini stretch molto corti. Nulla di scandaloso. Ma soprattutto sono belle perché giovani e piene di energia. Fanno un cenno dalla strada, un invito a fermarsi. Allora anche per chi è incredulo è facile comprendere che non stanno facendo autostop. Anni fa anche a Jesolo l’amministrazione comunale aveva voluto arginare il fenomeno con i controlli ai clienti, e il risultato era stato ottenuto. La prostituzione si era chiusa negli appartamenti, dove d’estate e d’inverno si offriva di tutto tra prestazioni, etnie varie, gusti sessuali di ogni genere o quasi. E molte professioniste erano e sono clandestine.


In estate addirittura era salita in barca. Un’avvenente hostess offriva le sue prestazioni a bordo di una barca a vela a luci rosse che salpava da un porticciolo della zona: mille euro per l’amore tra le onde. Oggi gli appartamenti offrono ancora donne e uomini per tutti i gusti, mentre sulle strade sono scomparse le donne clandestine, specie di colore, e sono comparse queste giovani europee che sembrano più simili a studentesse che, alla stagione tra i tavoli di una pizzeria a fare le cameriere, preferiscono vendersi a qualche focoso turista o jesolano.

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