Un rettilineo pericolosissimo «Mettete i guard-rail»

ROVIGO. La strada regionale 443 collega il capoluogo polesano Rovigo con la seconda città più importante della provincia, Adria, distante solamente 22 chilometri, quando cioè si interseca con la Piovese. Si tratta, in realtà di un lungo rettilineo, con pochissime curve e qualche incrocio, formato da una carreggiata unica, divisa in due corsie a doppio senso di circolazione.
È una strada pericolosissima perché per l'intero tragitto è costeggiata da grossi vecchi platani, spesso e volentieri teatro di incidenti mortali, in quanto basta anche una semplice uscita di strada, anche a bassa velocità, per centrare in pieno il fusto di uno di questi alberi.
Per indurre gli automobilisti ad alzare il piede dall'acceleratore sia nel comune di Adria che nel tratto del comune di Rovigo sono presenti diversi autovelox che limitano la velocità a 70 chilometri orari, mentre per molti chilometri vige pure il divieto di sorpasso con tanto di linea di mezzeria continua. Ed è forse proprio grazie a questo stratagemma che gli incidenti mortali sono notevolmente diminuiti negli ultimi anni.
Lo schianto che è costato la vita a Nicolas Lazzarin è, infatti, il primo mortale da qualche anno a questa parte, anche se la pericolosità della strada, proprio per la presenza dei platani, rimane piuttosto alta. E in effetti le polemiche di queste ore riguardano la presenza ai bordi della strada di questi alberi dalle dimensioni notevoli che purtroppo non lascia scampano a chi esce di strada. Molti automobilisti che percorrono la strada regionale, passata sotto il controllo di Veneto Strade, auspicano il taglio dei platani per far posto a più sicuri guard-rail. —
D.Z.
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