Tutto pronto per l’abbuffata Nei locali prezzi fermi

Se il pranzo di Natale in tanti lo passano a casa, la veglia di San Silvestro uscire è un “must”. Ma il prezzo delle cene di fine e inizio, è sempre stato il solo freno. Da qualche anno, però, specialmente in tempi di crisi, l’offerta è varia, tanto da soddisfare tutte le tasche. La fascia di spesa in città e dintorni oscilla mediamente tra i 40 e i 100 euro, ma tanti locali tengono aperto specificando che si può prenotare e mangiare pescando dal menù di tutti i giorni, dunque spendendo un prezzo regolare, quello di sempre. Al Ristorante al Parco, presso il Park Hotel Ai Pini di via Miranese, tra buffet di benvenuto e cena, la lista di cibi e bevande sembra non finire mai, così come la scelta dei vini: si passa dal baccalà mantecato fritto alla torta salata con mazzancolle, solo per gradire, carpaccio di branzino di laguna su letto di sedano rapa, risotto con scampi reali e champagne, involtino di rombo e salmone e ancora molto altro, tutto a base di pesce. Prezzo 90 euro, i bambini pagano 25. Immancabili, ad una certa ora, pasta e fagioli, lenticchie e cotechino come da tradizione (041 917722).
Il noto ristorante All’Amelia, propone un ricco menù di Capodanno a base di pesce a 100 euro (l’anno scorso si pagava 110, due anni fa 125). (041 913955). Chi vuole spendere meno e passare una serata diversa, può recarsi all’Osteria della Centrale Plip di via San Donà, che per la prima volta lancia il cenone. «Vuoi trascorrere un capodanno tranquillo, mangiando cibo bio, di filiera sicura, ad un prezzo equilibrato?», si legge sul gruppo Facebook, «portati i giochi da tavola, ci sarà uno spazio per i bambini, fai come se fossi a casa tua: al cibo buono e giusto ci pensiamo noi». Le premesse sono invitanti. Il costo della serata è di euro 50 a persona e 20 per i bambini. C’è la possibilità di scegliere tra la variante tradizionale e quella vegetariana. Si inizia con antipasti di patè di fegato, mousse di formaggio e pere, mousse di radicchio, sarde in saor, dadolata di mela e sedano, per arrivare alla minestra di passatelli in brodo, senza dimenticare la ribollita e molto altro. Ce n’è insomma, da riempirsi la pancia. Il cenone si prenota all’osteria, acquistando un voucher.
La nota trattoria La Frasca di via Martiri di Marzabotto 78, spiega ai clienti pure dalla pagina web, che possono cenare a loro piacimento: «Il 31 dicembre saremo aperti ma con servizio normale. Niente cenone, niente caos, ma libertà di scegliere cosa mangiare di starsene tranquilli (per chi lo volesse naturalmente)».
Rimanendo in centro, immancabile il cenone di San Silvestro all’Hostaria Al Buso di piazza Ferretto, una delle più gettonate di questi tempi, che catalizza giovani e meno giovani grazie alle serate a tema e all’intrattenimento musicale. Antonella, Pedro e Roberto Bortoluzzi, propongono una cena di pesce a 50 euro: gli affezionati hanno avuto pure il diritto di prelazione sulle prenotazioni. Tra le specialità che si potranno gustare, tartare di tonno, baccalà alla vicentina, pasticcio di pesce, frittura. Appuntamento alle 20, qualche posto per i ritardatari, dovrebbe esserci ancora (393.0370612).
Per chi oltre a cenare vuole anche ballare o ascoltare musica, ad organizzare la serata completa di aperitivo, cena e post fino al mattino, ci sono il Pesco di Tessera e il Molo 5 di Marghera, attrezzati per single, coppie e famiglie. La proposta “menù più intrattenimento” del Pesco prevede cena di pesce di gala, estrazione premi lotteria, auguri, colazione mattutina e chiusura alle 5. Costo cenone 75 euro incluse bottiglie, il dopocena viene 20 euro, il “capodanno kids” comprende l’animazione per i più piccoli fino alle 23.30. Costo 25 euro con tanto di pasta al ragù, cotoletta, patate fritte o pizza. (041 5416343).
Al ristorante del Molo 5 c’è il Capodanno “Molofamily, si parte con il “welcome drink”, si continua con antipasti, primi, pesce, buffet di dolci e brindisi vari, al prezzo di 70 euro. Anche qui c’è il menù per i più piccoli, che costa invece 30 euro (041 53 84 983).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia