Truffavano anziani, denunciati 6 nomadi
Colpivano a Trieste e nel Veneto: blitz al parcheggio dell'Auchan
Sei colpi in una decina di giorni solo a Trieste e chissà quanti altri nel resto della regione e in Veneto. Una produttività altissima quella della banda di nomadi specializzati in truffe ad anziani, messa fuori uso dai carabinieri di Trieste, interventui nel parcheggio dell'Auchan a Mestre, in via don Tosatto. Nella rete sono caduti tre uomini e altrettante donne originarie del Piemonte, tutti denunciati: Giuseppe Savino, Delis Omar e Giuseppe Agazzi, rispettivamente di 55, 23 e 43 anni, Pierina Luciana Laforè (50), Natascia Dubois (40) e una minorenne (A.K.). Tutte persone dall'aspetto talmente curato e dall'aria così perbene da trarre in inganno anche le vittime meno sprovvedute. Vittime che venivano «studiate» prima di entrare in azione e avvicinate di volta in volta con una scusa e un aspetto diversi: la donna incinta che deve urgentemente andare alla toilette, l'addetto comunale incaricato di verificare l'autenticità delle banconote custodite in casa, il funzionario inviato a domicilio per verificare le posizioni pensionistiche. Di fronte a richieste giudicate evidentemente plausibili, gli anziani abbassavano le difese e aprivano le porte di casa. Tutti tranne uno: il proprietario di un appartamento che il 29 giugno scorso, insospettito alla vista di due donne che chiedevano di poter bere un bicchier d'acqua, ha avvisato il 112 e spinto le truffatrici a mollare il colpo. Da lì è partita la macchina investigativa dei carabinieri che hanno intercettato le due donne mentre salivano su una Hyundai Matrix parcheggiata alla fermata del bus. Anzichè bloccare subito il terzetto, i militari hanno scelto di seguirlo. I controlli sono scattati solo una mezz'ora dopo, alla barriera del Lisert, e hanno permesso di accertare l'identità dei malviventi: il conducente dell'auto Giuseppe Savino Agazzi, la moglie Pierina Luciana Laforè e Natascia Dubois, che hanno giustificato la loro presenza in città sostenendo di esser inizialmente diretti a Medjugorie e di aver cambiato idea all'ultimo momento. I tre sono stati lasciati andare e seguiti a distanza fino al parcheggio del centro commerciale Auchan a Mestre, dove si sono uniti agli altri componenti del clan, che li attendevano a bordo di due camper. Solo allora è scattato il blitz dei carabinieri di Trieste, supportati dai colleghi di Mestre, che hanno passato al setaccio ogni angolo dei mezzi utilizzati dai nomadi. Dai doppi fondi sono saltati fuori 28 mila euro in contanti, due Rolex e decine di gioielli. Refurtiva di cui i militari hanno già in parte scoperto la provenienza. I nomadi sono stati riconosciuti responsabili di sei colpi messi a segno a Trieste tra il 18 e il 29 giugno e gli inquirenti sono però convinti che l'elenco delle vittime, non solo triestine, sia ben più lungo. (m.r.)
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