Truffa degli estintori 61enne di Martellago tra gli indagati
MARTELLAGO. Sul bando di gara si impegnavano a revisionare gli estintori presenti negli enti pubblici di mezza regione, dagli ospedali alle scuole materne e dalle carceri alle questure, ma poi, all’atto pratico, si guardavano bene dal provvedere alla sostituzione delle polveri estinguenti, incamerando ugualmente la somma pattuita con il cliente, con tanti saluti alla successiva scadenza.
La “Fe Friuli Estintori srl” di Cervignano del Friuli, prima del recente cambio di proprietà, lavorava così. E lo faceva un po’ dappertutto, replicando all’infinito l’inganno e, con esso, anche i guadagni. Compresi quelli che le venivano corrisposti per lo smaltimento delle vecchie polveri: operazione, questa, a sua volta concordata, nero su bianco, ma ovviamente disattesa. Carte alla mano, la Guardia di finanza di Gorizia, che ha condotto le indagini sotto il coordinamento della Procura di Udine, ha calcolato in 5 milioni di euro il vantaggio economico realizzato dall’azienda nel periodo monitorato. E cioè dal 15 gennaio 2015, quando un dipendente decise di denunciare quell’andazzo, al 16 febbraio 2018, quando l’attività di osservazione con le telecamere installate nell’officina, fu ritenuta esaurita e ci si preparò a procedere con le perquisizioni.
Nel tirare le fila dell’inchiesta, il pm Marco Panzeri, titolare del fascicolo, ha ipotizzato i reati di concorso in frode nelle pubbliche forniture, truffa e rimozione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro a carico di cinque persone. Tra questi c’è anche Fabio De Cassan, 61 anni, di Martellago, consulente con mansioni di direttore generale dell’azienda dal settembre 2013.
L’iter giudiziario ha proceduto di pari passo con un cambiamento radicale nel management dell’azienda. Un percorso a binario unico e marce forzate, che ha permesso di approdare alla definizione, quasi a costo zero, della posizione della Friuli Estintori, inizialmente a sua volta iscritta sul registro degli indagati in virtù del decreto legislativo 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle società. Assistita dall’avvocato Luca Ponti, l’azienda ha dapprima scampato il pericolo di finire sottoposta a una qualche misura cautelare, con il doppio impegno a richiamare e revisionare correttamente, sotto il controllo della Finanza, quasi 24 mila estintori, e a sostituire immediatamente l’organo di gestione con nomi e volti nuovi. Poi, ottenuta linfa nuova dall’ulteriore avvicendamento ai vertici, conseguente all’acquisizione dell’azienda da parte della Gsa - Gruppo servizi associati spa, il 30 luglio scorso, il cerchio si è chiuso davanti al gup del tribunale di Udine, Emanuele Lazzàro, con l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 7.244 euro. Naturalmente, previa consenso del pm.
«Il ravvedimento operativo della società per la responsabilità amministrativa dell’impresa» ha commentato il procuratore Antonio De Nicolo «è molto significativo». Ora, però, tocca alle persone fisiche e su questo ogni commento risulterebbe prematuro.
«Ci è appena arrivato l’avviso di conclusione delle indagini. Ora staremo a vedere». Così Giuseppe Sarti, avvocato difensore di Fabio De Cassan «Il mio cliente ha sempre svolto il ruolo di consulente d’azienda, mai quello di direttore generale. Il Pm all’inizio aveva ipotizzato il reato di associazione a delinquere, salvo poi ritornare sui suoi passi. Da parte nostra, ad ogni modo, non c’è nessuna intenzione di chiedere il patteggiamento, né il rito abbreviato. L’intenzione è di chiarire la nostra posizione durante il dibattimento». —
Luana De Francisco
Eugenio Pendolini
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