Troppe fratture al femore azzerati i tempi di attesa

Due fratture al femore ogni giorno, l’Asl 10 corre ai ripari azzerando i tempi di attesa. I pazienti con frattura del femore non saranno più costretti ad attendere l’intervento chirurgico entro le 48 ore, come previsto dalle “best practices” e dagli standard regionali. L’invio del paziente in sala operatoria sarà infatti immediato. Nelle strutture dell’Asl 10, basta con il pre-ricovero che allungavano i tempi di intervento.
Sottoscritto in questi giorni il nuovo protocollo diagnostico-terapeutico che prevede l’utilizzo di canali organizzativi e percorsi più veloci per gestire istantaneamente le fratture del femore nei pazienti over 65. All’arrivo al pronto soccorso, il paziente viene sottoposto a verifica e al trattamento del dolore, verifica di eventuali situazioni scatenanti un disagio psichico, in particolare nei pazienti anziani, analisi delle condizioni cliniche generali, visite ortopedica e anestesiologica. Sarà dunque inviato direttamente in sala operatoria.Se le proprie condizioni fisiche non sono tali da acconsentire l’intervento, viene trasferito nel reparto ospedaliero.
Una completa gestione del paziente dal suo ingresso al pronto soccorso. «Concentrare tali attività al pronto soccorso», spiega il direttore del dipartimento Urgenza-Emergenza, Fabio Toffoletto, «permette all’organizzazione ospedaliera di utilizzare canali di accesso alle diagnostiche e alle consulenze in tempi molto più rapidi rispetto al modello tradizionale che prevede l’accesso dal pronto soccorso, il ricovero, l’esecuzione degli esami clinici e infine l’intervento chirurgico. Considerando che la quasi totalità dei pazienti con fratture di femore sono anziani e fragili, si contribuisce in modo importante a diminuire anche una situazione molto spesso di generale disagio, aumentando l’efficienza e l’efficacia già elevata in Veneto».
Due casi di fratture al giorno hanno costretto l’azienda a mettersi in moto. «I vantaggi di questa novità sono intuitivi ed estremamente importanti per i pazienti», aggiunge il dottor Claudio Cereser, direttore di ortopedia all’ospedale di San Donà, «trattandosi di persone anziane, più precocemente si interviene e più rapido è il recupero post operatorio, allo stesso modo aumentano notevolmente le chance di sopravvivenza. E non tralascerei inoltre che il recupero precoce rende meno onerosi i costi di assistenza al paziente».
L’Asl già rispetta gli standard regionali per le fratture del femore che devono essere operate entro le 48 ore, ma, come ha spiegato il direttore generale Carlo Bramezza, adesso i tempi si sono azzerati.
Giovanni Cagnassi
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