Tromba d’aria su Marcon decine di alberi abbattuti danni a case e aziende

Alberi piegati su se stessi come cannucce di plastica, chiome sparpagliate a terra come giganti buoni abbattuti da una forza superiore, radici all’aria, strappate assieme a cigli di fossato. Dopo Noventa, venerdì scorso, ancora una volta la furia del temporale sceglie un Comune preciso per scatenarsi. A farne le spese, questa volta, Marcon: anzi la parte che dal confine con il Comune di Venezia si allunga oltre la zona commerciale, a Gaggio. Tra le più colpite, martedì poco prima delle 23, via Fornace, la strada che si imbocca da viale Trento e Trieste fino a sbattere contro la ex Nuova Esa, correndo a ridosso delle barriere antirumore della Venezia-Trieste. E poi Villaggio Monte Verdi, l’area del cimitero di Gaggio, fino a lambire Praello e Zuccarello.
Il vento ha scoperchiato una parte della copertura in cemento-amianto della Elettroplastica e i pezzi di lamiere sono volati nei giardini delle abitazioni circostanti, così come plastica e lana di vetro.
Sul posto l’Arpav, per monitorare la situazione ed eseguire le rilevazioni. Una ditta specializzata si è messa subito al lavoro, ma serviranno diversi giorni. Ingenti anche i danni all’Oasi Lipu di Gaggio. Gli abitanti parlano di tromba d’aria che si è abbattuta sullo spicchio di territorio, qualcuno preferisce utilizzare il termine downburst (raffica discendente), fenomeno meteorologico che sta a significare l’incontro di una forte corrente discensionale che raggiunge la terra e che s'imbatte perpendicolarmente sul suolo con moto orizzontale. Sta di fatto che per qualche decina di minuti, i residenti si sono chiusi in casa, il rumore del vento inquietante, la forza delle raffiche tanto violenta da spezzare alberi, cespugli, rami, spargere nei giardini tavoli, sedie, ombrelloni. C’è chi si è ritrovato lo stendino a dieci metri di distanza, chi ha dovuto raccogliere i cocci dei vasi rotti, aggiustare tapparelle, tendoni delle terrazze. Antenne e ripetitori sono stati messi fuori uso, alcuni camini di abitazioni sono crollati, le grondaie andate distrutte. Danni un po’ dappertutto specialmente nei giardini delle abitazioni. Distrutti orti e coltivazioni, che hanno subìto danni a causa della grandine.
Nella splendida oasi di Gaggio, sono caduti alberi, uno di questi ha danneggiato il centro di accoglienza, ossia lo chalet dell’oasi e gettato a terra le piccole casette in legno.
In queste ore sono in corso i sopralluoghi della Lipu e dei volontari. Ieri mattina nelle abitazioni di via Fornace e via Marco Polo, si sentiva solo il rumore delle motoseghe che liberavano siepi sulle quali si erano adagiati alberi altissimi: abitanti e operatori tagliavano rami, cercavano di rimettere ordine negli appezzamenti di proprietà.
Sono intervenuti i vigili del fuoco (impegnati in una trentina di interventi) la polizia municipale, le ditte specializzate, il sindaco ha fatto intervenire anche la Protezione civile e si è messo lui steso al lavoro nell'area del cimitero di Gaggio. Danni anche al parco giochi di via Piave e via Raffaello, a causa degli alberi caduti, che si contano a decine. Ci vorrà qualche giorno perché si sappia con certezza dove servono interventi mirati. —
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