Tribunale del lavoro: «Comune antisindacale»

Coincidenza vuole che proprio l’altro ieri la Giudice del Lavoro Chiara Coppetta Calzavara abbia emesso la sentenza con cui conferma il comportamento antisindacale del Comune di Venezia in relazione...
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto Paolo Romor
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto Paolo Romor

Coincidenza vuole che proprio l’altro ieri la Giudice del Lavoro Chiara Coppetta Calzavara abbia emesso la sentenza con cui conferma il comportamento antisindacale del Comune di Venezia in relazione alla mancata contrattazione del “progetto luglio” per i nidi

comunali nel 2017. Al decreto del novembre scorso, favorevole al sindacato Diccap (difeso dagli avvocati Luca Mandro, Francesco Mason, Roberto Mazzuia), il Comune si era opposto e ha perso ancora. Il giudice ordina di aprire la contrattazione sul progetto del 2017. Per il Diccap «ora si dovrà convocare un nuovo tavolo per sanare la situazione e restituire alle lavoratrici e lavoratori della scuola, e ai rappresentanti sindacali, la dignità dovuta e il diritto a contrattare il corrispettivo per le prestazioni già erogate nel luglio 2017 sulla base di un atto d'imperio

dell'amministrazione comunale». La pensa diversamente l’assessore Paolo Romor (nella foto). «Concertazione o contrattazione? La questione giuridica è superata dall'accordo di ieri ma, ancor di più, dalla procedura che le parti si sono date, in maniera condivisa, nel decentrato, parte economica, di febbraio con la pre-intesa. Poi, sui vari dettagli bisognerà leggere la motivazione della sentenza». E prosegue: «Nell’impugnazione oggi decisa, il giudice conferma la necessità di contrattare. Ma è oramai superato visto che nel decentrato 2018, parte economica, abbiamo concordato una procedura, condivisa, per tutti i progetti, compreso quello di "Luglio" e la procedura è stata conclusa con l’accordo di ieri». Il Comune è condannato a rifondere tra spese legali e Iva più di5 mila euro. Soldi «sperperati per una pervicace e dolosa volontà di bypassare le regole e la rappresentanza sindacale», dice il Diccap. (m.ch.)

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