Tre malavitosi con un «pedigree» importante

Duse, dai taxi abusivi alle rapine, passando per il traffico di cocaina
 In cella, questa volta, sono finiti anche due pezzi grossi della malavita: uno di quella veneziana, l'altro di quella calabrese trapiantata nel Nord. Tra i quattro arrestati c'è un terzo pregiudicato, che fino ad ora, però, si era occupato solo di furti anche se di una certa rilevanza e valore, compiuti nella Marca trevigiana.  
Alessandro Duse
, veneziano doc di 50 anni, aveva cominciato da ragazzino a portare i turisti con il taxi abusivo e in quel mondo, lui gravitava al Tronchetto, aveva conosciuto i pezzi grossi della malavita veneziana di allora, i fratelli Rizzi, Givanni Giada e gli altri. Adesso, dopo l'ultima condanna per traffico di cocaina, raccontava agli amici che si era messo tranquillo a lavorare nell'impresa di pompe funebri della convivente a Chirignago. La prima pesante condanna (nove anni di galera) Duse la subisce nel 2001 per la rapina nella villa di Mogliano dello stilista trevigiano Mario Borsato: con lui sul banco degli imputati c'è il fior fiore della criminalità veneziana, da Giampaolo Manca, condannato tra l'altro per il triplice omicidio dei fratelli Rizzi, a Luciano Pistolato, arrestato la settimana scorsa per l'ennesima volta con un etto di cocaina.  Duse, stando almeno ai suoi numerosi arresti e conseguenti condanne (l'ultima è di 3 anni fa), in seguito si occupa soprattutto di traffico di cocaina. Ma nella monumentale documentazione che riguarda la banda capeggiata da Felice Maniero lui è noto per essere colui che ha accompagnato in auto per il loro ultimo viaggio i fratelli Massimo e Maurizio Rizzi con il cugino Franco Padova, eliminati nel 1990 da «Faccia d'Angelo» e i suoi sicari perchè facevano concorrenza sul mercato della droga.  Il calabrese
Antonino Foti
(46 anni) si è trasferito a Roncade dopo aver abitato in via Piave a Mestre, dove nel 2006 era stato arrestato. In casa gli avevano trovato un letale ordigno (allora si pensò addirittura che si trattasse di Unabomber) con telecomando a distanza. Stando agli inquirenti, era pronto a usare la bomba nell'ambito della guerra che si stava sviluppando per i subappalti alla Fincantieri di Monfalcone e Marghera. Ma era già finito in carcere perchè aveva aiutato l'assassino a nascondere in un bidone, poi sotterrato, il corpo di Paolo Grubissa, noto pierre di discoteche del Friuli e la cui auto era stata ritrovata abbandonata nel parcheggio dell'aeroporto Marco Polo.  Infine,
Rienzi Fracasso
(62 anni), moglianese di adozione ma originario di Dolo. La sua carriera, che l'ha portato in carece altre volte, l'ha sviluppata nella Marca. In manette era finito nel 2004 per il furto di 1.900 orologi antichi e preziosi nella villa di Luigi Filippo Von Mehlem a Mogliano, L'ultima disavventura è di 3 mesi fa, quando è stato denunciato per ricettazione: stava cercando di piazzare due grandi tele e una statua rubate nella chiesa di Navolè (Gorgo al Monticano) nel 2008.

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