Tre indagini sulla gestione rifiuti

Fossò, i casi di Cal ed Ecolando si intrecciano dopo il sequestro
La Ecolando di Fossò sequestrata dalla Procura
La Ecolando di Fossò sequestrata dalla Procura
 
FOSSO'.
Rinviato al 20 di giugno dal giudice Nicoletta Stefanutti il processo a Loris Candian, legale rappresentante della ditta di smaltimento rifiuti «Cal srl» assorbita dal gruppo «Ecolando srl» di Sant'Angelo di Piove di Sacco, gruppo che proprio l'altro ieri si è visto porre sotto sequestro dai carabinieri del Noe la sede in zona industriale a Fossò di via IX Strada per gestione illecita di rifiuti. Il pm Giorgio Gava, ha contestato ai fratelli Lando il reato di falso e varie altre contravvenzioni in materia di gestione e trattamento dei rifiuti. Il registro di carico e scarico del'azienda, infatti, è risultato non in regola. Per quanto riguarda invece il processo a Candian, l'imprenditore 46 enne di Noventa Padovana è accusato dal pm Giorgio Gava di aver smaltito gli scarti di lavorazione in maniera irregolare. Per l'avvocato Stefano Marrone di Dolo è solo «una questione di interpretazione della legge». Per la Procura il Candian avrebbe «miscelato» tra loro i rifiuti, operazione non consentita, mentre per la difesa c'è stato solo un raggruppamento di scorie omogenee di produttori diversi per la successiva lavorazione, operazione in questo caso ammessa dalla legge. Intanto il pubblico ministero Gava ha depositato altri otto faldoni di documenti raccolti durante l'indagine. Non è la prima volta che Candian finisce sotto accusa. L'imprenditore padovano era stato anche arrestato per reati più gravi sei anni fa, sempre sulla base di un'indagine del pm Gava, perché avrebbe organizzato un traffico di rifiuti pericolosi e tossici assieme alla «Rossato Fortunato srl» di Pianiga e alla «Ecolando». Secondo il capo d'imputazione invece che smaltire le vecchie traversine della linea ferroviaria Venezia-Padova contenente il creosoto, una sostanza altamente cancerogena, le triturava e riutilizzava per realizzare pannelli truciolati venduti ai mobilifici finiti nei giardini e nelle case di mezza Italia. Intanto lo scenario scoperto dai carabinieri del Noe che hanno posto sotto sigilli la Ecolando, subentrata alla Cal, sarebbe inquietante perché l'azienda di Fossò operava registrazioni fittizie sui registri di carico e scarico al fine di dare parvenza di un recupero e trattamento dei rifiuti che in realtà non c'era, intascando così anche il denaro della ecotassa. La Ecolando di Tiziano Lando, nel cui sito campeggia lo slogan della soddisfazione del cliente e rispetto dell'ambiente, dovrà comparire il 7 marzo di fronte al giudice veneziano Maria Rosaria Minutolo, proprio con il Candian, per le indagini preliminari sul traffico delle traversine dell'Alta velocità.

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