«Tre idee per il web del futuro»

Il matematico Marchiori, superata la delusione Volunia, si rimette al lavoro per una nuova start up
CARRAI - PRESENTAZIONE VOLUNIA. MASSIMO MARCHIORI
CARRAI - PRESENTAZIONE VOLUNIA. MASSIMO MARCHIORI

«Mi sono preso un periodo di pausa per ricaricare le pile. Dopo l’esperienza di Volunia ho avuto una sorta di rigetto, ma ora mi è tornata la voglia di rimettermi in gioco, come ricercatore e come startupper. Sto lavorando a tre idee, tre progetti, uno dei quali si trova ad una fase avanzata. Di più, per ora, non posso dire, aspetto di avere la certezza che l’idea funzionerà». Parola di Massimo Marchiori, il mestrino professore associato dell’Università di Padova noto per essere l’inventore di uno degli algoritmi alla base di Google, il più usato motore di ricerca al mondo. Di più per ora non può dire, ma è probabile che i progetti abbiano sempre a che fare con il web semantico, la grande passione di Marchiori. «Una cosa è certa» aggiunge il matematico «appena avrò certezza del fatto che la mia idea cercherò dei finanziatori, ma non accetterò ingerenze da parte di nessuno». Il riferimento di Marchiori è al caso Volunia, il motore di ricerca presentato il 6 febbraio del 2012 all’Università di Padova, un buco dell’acqua, anche per le tensioni nate tra Marchiori e il suo finanziatore Mariano Pireddu. Il quale dopo avere estromesso il matematico mestrino dal progetto, dalle ceneri di Volunia ha fatto nascere Quag, motore di ricerca alla versione Beta - ovvero sperimentale - sul web. Un progetto che, con la nuova direzione affidata al nuovo direttore tecnico, Luca Giorcelli (della web agency Veryweb), cerca di far incontrare gli utenti su interessi comuni a partire dalle ricerche fatte virando decisamente rotta rispetto all’idea di Marchiori per Volunia, motore di ricerca e social network allo stesso tempo, per far incontrare le persone, come spiegò il giorno del debutto lo stesso Marchiori «non all’interno di community chiuse, ma nel gesto quotidiano della navigazione online». Volunia esiste ancora, ma ha avuto il boom di utenti che Mrchiori e Pireddu, quando ancora andavano d’accorso, si aspettavano. La rottura definitiva dei due risale al giugno scorso quando Marchiori spiegò il suo punto di vista in una lunga e appassionata lettera, nella quale spiegava, in uno dei passaggi principali, di voler lasciare l’incarico di direttore tecnico «perché qualcun altro vuole farla al posto mio. Vuole poter decidere tutto, senza di me. E si è quindi sostituito alla mia posizione, intimandomi di farmi da parte. Di fronte a questo io sono rimasto esterrefatto». Dopo l’addio Marchiori ha fatto passare un po’ di tempo per riflettere e riprendere le energie per ripartire. Come ricercatore universitario, con particolare attenzione al tipo di linguaggio usato dagli utenti sul web, e come innovatore e startuppur, con alle spalle un’esperienza come quella di Volunia di cui, racconta, ha fatto tesoro, tanto da pubblicare una sorta di decalogo per aiutare gli innovatori a evitare gli errori che ha fatto lui. «In America» spiegava poco tempo fa «quando non ti va bene un'attività imprenditoriale hai comunque il merito di averci provato: quell'esperienza ti ha trasmesso nuove conoscenze e ti ha formato. Per questo è importante condividere le proprie riflessioni con gli altri». (f.fur.)

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