Trattore abbatte una colonna settecentesca di Villa Pisani

L’incidente a Stra, Massimo Grella (Cisl) accusa la gestione del complesso settecentesco: «Perché i lavori sono affidati ad esterni?»

STRA. Lavori di risistemazione di Villa Pisani a Stra, un trattore ieri mattina ha buttato giù una colonna del Portale costruito intorno alla metà del ’700. Una colonna di uno degli ingressi. A denunciarlo pubblicamente il segretario generale Funzione Pubblica della Cisl di Venezia, Massimo Grella, postando la fotografia sul profilo Facebook del sindacati.

Grella chiede chiarezza sui fatti e sulle responsabilità. Il parco secolare della settecentesca Villa Pisani era stato colpito qualche anno fa da dei fortunali ed erano caduti anche grossi alberi.

Ieri si stava lavorando anche per rimuovere grossi tronchi e ramaglie. L’ingresso con la colonna colpita che poi è finita addosso anche a una fiancata di un trattore è quello che si trova in direzione di Villa Foscarini Rossi, cioè verso Padova arrivando da Dolo.

Massimo Grella fa un attacco deciso a chi gestisce la villa e parla dell’ennesima pessima figura a livello di immagine per un monumento nazionale «dopo che nei mesi scorsi diversi articoli (anche con reportage del nostro giornale, ndr) avevano evidenziato il degrado del meraviglioso parco e delle sale chiuse»

. Il Museo Nazionale di Villa Pisani è una delle principali mete turistiche del Veneto, con 114 stanze in cui si conservano arredi e opere d’arte del Settecento e dell’Ottocento, tra cui il capolavoro di Gianbattista Tiepolo “Gloria della famiglia Pisani”, affrescato sul soffitto della Sala da Ballo. Il parco è noto per il grande “labirinto di siepi”. «Sulla gestione della sicurezza del museo e del parco il polo museale del Veneto», dice Grella, «che ha in cura la villa, si continuano a nominare in commissioni importanti persone che non sono più nei ruoli del Ministero, in totale spregio dei presenti, non certo nell’interesse pubblico. Sappiamo che sono previsti lavori sugli impianti in quel museo e sappiamo anche che ci sono dei funzionari, in servizio, capaci di gestire qualsivoglia attività. Come mai si continua a ricorrere al volontariato, posto che sia tale, su un tema così delicato? È ingenuità? Non dovremmo spiegare che solo il dipendente è legato da un vincolo di integrità, correttezza ed imparzialità. Altri non hanno questi vincoli. Se così fosse incominciano ad essere molte le scelte incomprensibili. Per noi questo è inaccettabile».

Ma non solo. «Si continua a mettere a rischio la sicurezza delle persone e del parco», continua Grella, «programmando orari di apertura improponibili per il prossimo inverno: ricordiamo che per decreto ministeriale parchi e aree archeologiche, soprattutto se prive di illuminazione, devono chiudere un’ora prima del tramonto e non un’ora dopo come invece ha deciso il dottor Ferrara».

«Sono stata informata dell’incidente», spiega la sindaca di Stra, Caterina Cacciavillani, «sulla dinamica di quello che è successo fanno chiarezza gli enti preposti». —


 

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