Tragedia in mare a Pola, bloccato in Croazia

Si aggrava la posizione del proprietario di un motoscafo che ha travolto e ucciso una sub sedicenne

Si aggrava la posizione del proprietario del motoscafo Kon Tiki - secondo quanto trapela si tratta di un settantenne originario di Venezia - che martedì scorso ha travolto e ucciso in mare una ragazza tedesca 16enne mentre era in immersione tra la penisola di Pontisella e l’isolotto di Cosada nel Canale di Fasana, a Pola, in Croazia. Le fonti ufficiali croate continuano a non rivelare la sua identità ma solo le iniziali (L.F.), però nei suoi confronti la Capitaneria di Porto che sta portando avanti le indagini, ha spiccato denuncia penale alla Procura comunale. L’imbarcazione di quasi 14 metri di lunghezza stava navigando troppo vicino al segnale galleggiante del gruppo di subacquei - si afferma nella denuncia - per cui è direttamente responsabile dell' accaduto. Al sospettato sono stati provvisoriamente ritirati i documenti per impedire che possa lasciare la Croazia.

Alla domanda sull’eventuale carcerazione preventiva del denunciato, il procuratore comunale Vlatko Ivandic ha risposto che al momento non dispone di tutti gli elementi per decidere. Intanto il motoscafo incriminato è stato estratto dal mare e ora è all’ormeggio asciutto nel porto di Pola. Gli sono state rimosse le due eliche che verranno sottoposte a perizia e il navigatore satellitare gps che dovrebbe indicare l’esatta posizione del motoscafo all’ora dell' incidente, ossia le 11.10, e la velocità di navigazione. Diversi testimoni affermano che il Kon Tiki si stava muovendo a velocità ridotta visto l’affollamento in mare di bagnanti, barche e barchette. Va detto che il Canale di Fasana in quel punto è largo solo 300 metri, e qualche bagnante compie la traversata fino all’ isolotto. Qualcuno ci va pure con la barca a remi presa a noleggio. Se poi ci si mettono anche i subacquei ecco che navigare in quel punto diventa impresa ardua. Intanto il capitano della Capitaneria di Porto Lucio Toffetti ha finito di interrogare le persone che si trovavano a bordo del Kon Tiki al momento della tragedia, il patrigno della ragazza (anche lui in immersione al momento) e alcuni testimoni dalla spiaggia di Pontisella.

Qui si trova il campeggio nel quale aveva preso sistemazione la famiglia della ragazza. La Capitaneria non conferma alcuna ipotesi sulle cause della sciagura tra cui quella ritenuta più probabile, secondo cui la corda che teneva legata la ragazza alla boa si sarebbe impigliata nell’elica. Quanto rischia il settantenne se sarà riconosciuto colpevole? Difficile dirlo, in quanto rimangono diversi aspetti da chiarire circa la sua eventuale responsabilità. C’è però un precedente. Il 28 luglio del 2002 l’insegnante altoatesina di 30 anni Klara Michaeler Profanter venne travolta e uccisa da un motoscafo nel mare di Medolino. Il polesano Robert Kastelc che si trovava al timone del natante ha scontato 18 mesi di carcere. (p.r.)

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