Traffico, due mesi dopo ordinanze ancora al palo

Due mesi esatti dall’incidente, dove ha perso la vita il turista tedesco Joachim Vogel. E tutto va avanti come prima. Provvedimenti annunciati e non attuati, levata di scudi delle categorie – a cominciare dai motoscafisti – che non vogliono controlli, né spostamenti di pontili, né fasce orarie. La montagna partorirà il topolino? «A novembre si cambia», garantisce l’assessore Ugo Bergamo, «i 27 punti della sicurezza andranno in vigore. Poi prepareremo il nuovo Piano del Traffico». Una raffica di provvedimenti che ha sollevato proteste tra chi lavora sull’acqua. «Bastano i controlli e non serve spostare pontili né concessioni», dicono a una voce gondolieri e motoscafisti. Una «Santa Alleanza» durata poco. Dopo il comunicato congiunto dell’altro giorno arrivano i distinguo. Difficile del resto mantenere una base comune – a parte le proteste sul metodo adottato e il «no» al Gps – per gondolieri, motoscafisti e trasportatori. Che spesso si contendono le stesse rive e gli stessi orari.
Le gondole. Aldo Reato, presidente dei bancali, annuncia di avere già accettato e messo in pratica l’idea di modificare i percorsi delle serenate nella zona di Rialto. Le gondole con i turisti che escono dal rio della Banca d’Italia non gireranno più a destra, dove si trovano spesso a pochi centimetri dai vaporetti ormeggiati. Ma si dirigeranno verso San Tomà, per attraversare o invertire la direzione di marcia, poco più in là, dove il Canale si fa più largo. Stesso metodo davanti al rio del Fontego dei Tedeschi. Divieto di attraversamento e di svolta a sinistra. Si va premando verso destra per girare dopo la Ca’ d’Oro, dove il traffico è più abbordabile. Altra novità, annuncia Reato, il divieto di affiancarsi sotto il ponte di Rialto. «Lì non faremo le musiche, si potranno affiancare al massimo due gondole. Resterà il divieto di circolare prima delle 10.30, con qualche deroga, dice il presidente, per lo stazio dell’hotel Marconi. Per le gondole i divieti sono dunque abbastanza ridotti, e non si parla più di spostare le cavane da Rialto. «Ma stiamo parlando della gondola», si infiamma Reato, «la barca simbolo di Venezia. Noi andiamo a remi, i turisti vogliono vedere il ponte di Rialto. Non credo che siamo noi il problema per il traffico». E l’incidente di agosto, occorso proprio a un turista mentre era in gondola? «Una somma di tragiche fatalità», dice Reato.
Motoscafi. Sul piede di guerra, più di tutti, i motoscafisti e le cooperative di taxi e noleggio. Nei 27 punti si parla di controlli serrati, anche tramite il sistema Argos, di divieto di circolazione (a parte i taxi in turno) di giorno in Canal Grande, del divieto di carovane con motoscafi affiancati. Secondo i rappresentanti di categoria per rimettere in ordine il Canal Grande basterebbe colpire gli abusivi e le licenze da fuori Comune, ed escludere Alilaguna, società pubblico privata che fa il servizio di linea con l’aeroporto. Anche per i controlli, i motoscafisti rifiutano «l’uso del sistema di telecamere Argos a fini sanzionatori» e preferirebbero i controlli dei vigili urbani. Postazioni fisse che però non sono mai state avviate. Anzi, le garitte costruite qualche anno fa sono in parte già state smantellate.
Traghetti. Uno dei punti contestati del Piano del Comune riguarda l’abolizione di alcuni traghetti, tra cui quello del Carbon, chiuso da mesi per la rottura di una palina. Un servizio tradizionale che potrebbe anche funzionare da deterrente contro il moto ondoso e assorbire una parte di viaggiatori che prendono il vaporetto in alcune zone. «È nostra volontà difendere i traghetti», dice Reato.
Alilaguna. Il Comune pensa di realizzare per il servizio di linea Alilaguna pontili dedicati, per non interferire con l’imbarco dei mezzi di linea. Uno dovrebbe essere a Rialto, davanti al municipio.
Vaporetto dell’Arte. «Confermo che il Vaporetto dell’Arte sarà sospeso a partire dal 20 ottobre», dice Bergamo. Servizio voluto da Actv e Comune, ma in perdita e piuttosto «ingombrante» per pochissimi passeggeri trasportati.
Pontili e posti barca. Il Comune conferma l’intenzione di revocare i pontili – compreso quello del Magistrato alle Acque – e un centinaio di posti in aree a rischio. Si libererebbe così una buona parte del canale oggi intasato.
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