Torre Setten a Mestre, serve l’analisi della Regione su bonifica e impatto

Rallenta l’iter della lottizzazione contestata in viale San Marco: chiesto un rapporto ambientale

Mitia Chiarin
Mestre, il rendering della torre Setten in via San Marco
Mestre, il rendering della torre Setten in via San Marco

Il 22 maggio ci sarà la discussione e la sentenza del Tribunale amministrativo del Veneto sul ricorso dei cittadini di viale San Marco a Mestre contro la costruzione della torre in viale San Marco con a fianco una grande piastra commerciale.

Ma per il progetto delle società G.Venice srl e Genuine Srl, legate al gruppo Setten, arriva un altro intoppo, che allunga i tempi per i cantieri.

Cosa succede

La verifica di assoggettabilità alla Vas, la valutazione ambientale strategica, ha evidenziato carenze che hanno portato la commissione della Regione Veneto nel parere di fine marzo scorso a richiedere la procedura di Vas. Il che significa attendere altri mesi per un pronunciamento finale. La richiesta della commissione è quella di fornire un rapporto ambientale. Per approfondire, si legge, «e risolvere le difformità riscontrate in merito al progetto di bonifica approvato, con particolare riferimento al tema della gestione delle acque meteoriche».

E ancora si sollecita di ricomprendere nel piano della lottizzazione anche le indicazioni del Palav «con particolare riferimento alle aree di interesse paesistico-ambientale». Infine si chiede un approfondimento sul tema della componenti beni culturali, paesaggio e archeologia a partire dal parere della Sovrintendenza archeologica di Venezia.

La valutazione della commissione Vas ovviamente non attiene a questioni di procedura urbanistica del progetto ma si sofferma sui temi ambientali. A partire dal fatto che l’intervento edilizio è previsto sull’ex campo del Real San Marco, che dal 2005 è dichiarato come area inquinata da sottoporre a bonifica. E la commissione nell’esame del piano e della documentazione ha evidenziato incongruenze e carenze come le difformità del piano di bonifica che potrebbero pregiudicare «la valutazione del rischio e configurare un diverso assetto dell’area».

Il villaggio San Marco firmato da Samonà, Piccinato e Trincanato

A richiedere l’esame in Vas era stata la stessa Soprintendenza. Torre di 60 metri e area commerciale vanno ad inserirsi nel villaggio San Marco, realizzato più di 70 anni fa dagli architetti Samonà, Piccinato e Trincanato. È presente in tantissime pubblicazioni di Architettura.

Ed è stato definito dalla Soprintendenza come un «impianto urbanistico significativo», in un quartiere urbano «dotato di una forte identità e unitarietà che si sviluppa tra il canal Salso e l’Osellino». Quindi, la lottizzazione va in Vas. Prevede un edificio residenziale con altezza massima di 60 metri e superficie lorda di massimo 6.600 metri quadri e una area commerciale di massimo 4550 metri quadrati per una altezza di 7 metri in cui inserire una media struttura di vendita di 2.500 metri quadri. Doveva arrivare qui il supermercato Cadoro.

Contro il progetto si è scagliato il comitato dei residenti di viale San Marco ma anche 25 abitanti della zona che temono un “effetto ombra” sulle case delle corti della torre passata da 70 a 60 metri con la discussione in consiglio comunale. Assieme a loro anche 5 commercianti con attività nelle vicinanze dell’area. Il ricorso, patrocinato dall’avvocato (ed ex assessore comunale del Pd) Alfiero Farinea, contesta tutte le delibere che autorizzano la lottizzazione e l’accordo di programma col Comune. Controparte oltre alle due aziende è quindi il Comune di Venezia che ha autorizzato l’intervento, ritenendolo qualificante per il viale San Marco. —

 

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