Torre di Tessera verso la vendita, si muovono i comitati

L’edificio dell’XI secolo di via Triestina è di proprietà privata. Le associazioni suggeriscono: «Potrebbe diventare uno spazio pubblico»
FotoAgenziaCandussi/Furlan/tessera/ via Triestina/ torre di tessera
FotoAgenziaCandussi/Furlan/tessera/ via Triestina/ torre di tessera

MESTRE. Un pool di associazioni per acquisire la Torre di Tessera e farla diventare patrimonio pubblico. È il monumento più antico di tutto il territorio veneziano assieme alla chiesa di San Martino e alla torre di Dese, risale all’XI secolo: si tratta della torre di Tessera, cui si affianca la chiesa di Sant’Elena.

Di una bellezza unica, la torre dalla forma cilindrica è privata, fu messa all’asta il 6 luglio 1869 e se la aggiudicò per 67.200 lire Giacomo Checchin detto Badin, già fittavolo del Patriarcato. Impossibile quando si passa per via Triestina vecchia non voltare lo sguardo per ammirarla. Il parroco di Tessera vi celebra di tanto in tanto la messa e ci sono coppie che nella cornice millenaria si sposano. Da qualche tempo, però, si rincorrono le voci che la famiglia sarebbero disponibile a cederla.

«Siamo venuti a sapere che da parte degli eredi Checchin proprietari della chiesa», spiega Lionello Pellizzer in un resoconto storico che renderà pubblico giovedì sera alla sagra della Sbrisa presentando il suo libro “I Certosini, i Morosini e il Patriarcato di Venezia. Tra il XV e il XIX secolo nel territorio di gronda”, «che ci sarebbe la disponibilità alla cessione o vendita ad enti pubblici.

«Pensiamo che questa disponibilità vada raccolta e possa costituire una occasione importante per poter acquisire la chiesa e la torre, con l’obiettivo di poterli valorizzare nei modi più opportuni, avendo rispetto e riguardo alla storia di questo territorio contenuta in quelle mura. Credo che tutti i cittadini di Tessera e del territorio Municipale, le associazioni unite in un unico obbiettivo, possano insieme costituire un formidabile stimolo per le amministrazioni a trovare una soluzione alla disponibilità dei proprietari e realizzare l’ambizioso progetto dell’utilizzo pubblico della chiesa e della torre».

Le associazioni che stanno lavorando per Tessera in questo momento sono tante e si sono messe insieme: Popolia Annia, TesseraBella, ma anche La Carta di Altino, Blog Territori e Paradossi, la Poiana e diverse altre. «Stiamo ragionando con tutte le associazioni», spiega Ivano Berto di Tessera Bella, «per farne un centro culturale oltre che religioso, un progetto ambizioso. C’è da capire se davvero i proprietari sono disponibili a cederla e in che termini, c’è un percorso da fare e da costruire. —


 

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