Tolti i sigilli, l’ex discoteca diventa un bivacco

JESOLO. Tolti i sigilli all’entrata dell’ex discoteca Capannine si teme il ritorno degli sbandati in un edificio indicato come vero e proprio dormitorio. La struttura di via Mameli, abbandonata nell’...

JESOLO. Tolti i sigilli all’entrata dell’ex discoteca Capannine si teme il ritorno degli sbandati in un edificio indicato come vero e proprio dormitorio. La struttura di via Mameli, abbandonata nell’attesa di esser riqualificata con l’arrivo del nuovo centro commerciale disegnato dal famoso architetto Zaha Adid, sembra essere un luogo prediletto per i bivacchi e una possibile dimora per i senzatetto in vista della prossima stagione estiva.

«Da qualche giorno sono stati rimossi i sigilli all’entrata dell’ex discoteca -commenta Martino Sacilotto- e questo è un sintomo di come, con l’arrivo della primavera, ci sia già qualche movimento sospetto. Bisogna aumentare i controlli, perché le strutture fatiscenti in città sono tante e possono essere facilmente utilizzate da extracomunitari, sbandati o tossicodipendenti». Effettivamente, restando in zona, anche il complesso ex Cattel di via Roma Destra è identificato come un altro possibile luogo ospitale. Senza dimenticare i numerosi fortini di guerra presenti in pineta e gli hotel dismessi al lido, in passato sgomberati più volte dalle forze dell’ordine. (a.con.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia