Terza corsia, fronte compatto «Vogliamo il commissario»
Ieri a Portogruaro il vertice con Autovie la Provincia, i Comuni e il rappresentante del governo sulla criticità del traffico in A4

È più largo il fronte dei favorevoli all’istituzione di un commissario ad hoc che accorci i tempi per la realizzazione della terza corsia dell’A4 nel tratto tra Quarto d’Altino e San Donà. Ieri a Portogruaro, nel vertice convocato dalla Provincia tra tutti i soggetti coinvolti, dopo un lungo confronto, hanno detto sì all’istituzione del Commissario il presidente della Provincia di Venezia Davide Zogga e il viceministro ai Trasporti Cesare De Piccoli. Sulla stessa posizione sono da tempo i governatori di Veneto, Giancarlo Galan, e Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, i vertici di Autovie Venete - società concessionaria della Venezia-Trieste - e i sindaci dei Comuni lungo l’A4.
Unanimità
. L’appello partito ieri a Portogruaro è diretto al ministro alle Infrastrutture, Antonio Di Pietro che non ha mai nascosto la poca simpatia nei confronti delle figure dei commissari straordinari per la realizzazione di strade, come è accaduto per il Passante di Mestre. «Anche se non è del tutto favorevole ai commissario - dice De Piccoli - sono sicuro che ascolterà il territorio». «Il problema è che con la procedura ordinaria - spiega Giorgio Santuz, presidente di Autovie - non siamo in grado di garantire la terza corsia tra Quarto e Donà fino al 2014».
Passante e A4.
Sette anni d’attesa sono troppi per tutti. E l’apertura del Passante di Mestre tra Dolo e Quarto d’Altino attesa per la fine del 2009, «risolverà i problemi dell’area centrale del Veneziano - dice Zoggia - ma li sposterà a Est. Per questo è importante avere al più presto la terza corsia». E da oltre confine arrivano notizie poco rassicuranti. Mentre in Italia di terza corsia dell’A4 si discute dal 1995, in Slovenia vanno a spron battuto i cantieri per l’autostrada dell’asse Budapest-Maribor-Lubiana, realizzati dalla società slovena Dars, pronta a fine 2008, di cui l’A4 sarà lo sbocco naturale verso l’Italia. Oggi l’A4 serve 105 mila mezzi al giorno. Il traffico pesante, che rappresenta il 30% dei veicoli, è cresciuto del 60% negli ultimi 10 anni. L’8% dei tir in transito trasporta merci pericolose.
Il commissario
. Solo il commissario ci salverà? Spiega l’amministratore delegato di Autovie, Pietro del Fabbro: «Per l’avvio dell’appalto integrato della terza corsia sono necessari 24 mesi. Di questi noi abbiamo in mano le leve organizzative per un massimo di 4-6 mesi. Gli altri sono in mano ad altri enti». In questo contesto il commissario - cui la legge permette di snellire l’iter burocratico - appare come una necessità. L’assessore regionale alla Mobilità, Renato Chisso: «Ora basta, queste riunioni sono inutili, serve il commissario». Tanto più che entro autunno dovrebbe essere chiusa la partita sul rinnovo della concessione autostradale ad Autovie per la tratta Venezia-Trieste, il cui nuovo piano finanziario che dovrà essere approvato da Anas e Cipe nelle prossime settimane è pronto. È in questo nuovo piano finanziario che si affronta anche il problema della realizzazione della terza corsia nella sua interezza, da San Donà a Gonars (Udine) e del suo affiancamento con la linea ferroviaria d’alta velocità, per la quale è previsto l’allineamento in Friuli ma non in Veneto. Per il progetto Rete ferroviaria italiana (Rfi) ha bisogno di almeno 10-15 anni. E il bello è che per progettare il resto della terza corsia, in allineamento, la società Venezia-Trieste dovrebbe attendere il progetto di Rfi per studiare cavalcavia e sovrappassi.
L’emergenza
. Che si fa in attesa della terza corsia, almeno nel tratto Quarto d’Altino San Donà? Autovie ha recentemente approvato una spesa di 70 milioni di euro dei quali 20 per nuovi spartitraffico centrali a tripla onda per evitare i salti di corsia sull’A4, 27 per la creazione di nuove aree soste e 10,5 per migliorare gli svincoli delle aree di sosta, dato che le manovre di immisione nelle corsi di scorrimento sono spesso causa di incidenti. De Piccoli insiste con la proposta che aveva lanciato alcune settimane fa - «bloccare i camion in alcune ore e in alcuni giorni particolarmente a rischio» - ma non trova buona sponda nei vertici di Autovie. Poi spinge per il trasferimento di parte del traffico pesante su rotaia, e fa un annuncio. «Entro ottobre - dice il viceministro - Rfi ci ha garantito che presenterà un progetto che riguarda le tratte Mestre-Villa Opicina e Treviso-Tarvisio per spostare parte dei camion su rotaia. Attualmente le tratte sono utilizzate al 50 per cento delle loro potenzialità».
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