Termoscanner digitali e gel bagni sorvegliati al Pacinotti

le regole
Gestire in tempo di Covid 720 alunni, 100 docenti, 35 addetti Ata su 25 mila metri quadrati di superficie è una grande sfida. Lo sanno bene all’Istituto Industriale Pacinotti di Mestre, dove da giugno si lavora per migliorare gli spazi: una vera corsa contro il tempo per ultimare tutto entro lunedì, quando suonerà la prima campanella. Sono giornate che iniziano presto e finiscono molto tardi per il personale dell’istituto. «Una cosa va detta», sottolinea il dirigente Candeloro Di Biagio, «senza il lavoro incredibile fatto dai colleghi e dal personale Ata di questa scuola, anche il sabato e la domenica, non ce l’avremmo mai fatta. Ho visto grande dedizione e voglia di raggiungere l’obiettivo, e poi la Città metropolitana ci è stata molto vicina in tutte le richieste avanzate, e con sopralluoghi quotidiani».
In base alle normative, i vertici del Pacinotti hanno previsto tre differenti accessi suddivisi in A (principale), B (via Caneve) e C (via Ca’Rossa). Durante il giorno una media di 200 alunni transiterà per ciascun ingresso, con un concetto di vicinanza alle rispettive aule per muoversi il meno possibile nell’edificio. Il centinaio di studenti delle serali ne sfrutterà solo uno. Ad ogni accesso è stata messa a disposizione la colonnina con il gel igienizzante e ci sarà un termoscanner digitale per agevolare il lavoro del personale di sorveglianza. Su scale e corridoi sono stati usati 1,2 chilometri di nastro blu per dividere gli spostamenti di studenti e personale, e altri dispenser di gel sono posti all’esterno di ciascuna aula, dei laboratori, della palestra e dentro e fuori dai bagni. Questi ultimi, durante le ore di lezione, saranno sorvegliati per evitare assembramenti. E sono stati aggiunti kit per le salviette e bollini per l’attesa in entrata.
La distribuzione degli alunni per ciascuna classe è stato un altro problema, poiché il rispetto delle distanze le ha ridotte in capienza da anche 30 (lo scorso anno) a 16-17 al massimo. «Banchi nuovi non ne sono ancora arrivati», prosegue il preside, «ma intanto ci siamo adeguati con i nostri arredi, e in ogni aula ci sono bollini gialli sotto le sedie degli studenti per indicare la corretta posizione, e nastri blu per le distanze dalla cattedra. Si dovrà capire come si svolgeranno le interrogazioni, dal posto o alla lavagna». Dal ministero sono arrivate per ora 4 mila mascherine, e mille sono state acquistate per sicurezza dall’istituto, andando anche a trasformare le aule 23 e 43 in aule Covid, dove ospitare eventuali studenti con sintomi.
Anche la palestra verrà utilizzata diversamente per garantire le distanze e la fruizione degli spogliatoi. «Sono state igienizzate tutte le bacheche e rimossi i vecchi documenti, così come gli armadi non sono più nelle classi ma nei corridoi», aggiunge Alba Caputo, nuova direttrice dei servizi di ruolo, in carica dall’1 settembre. «La ricreazione verrà fatta nelle singole aule e il grande lavoro attenderà soprattutto il personale Ata. Questa scuola rimane aperta dalle 7 del mattino a mezzanotte, quindi un turno di addetti sanificherà aule, arredi, maniglie, pavimenti e bagni nel pomeriggio, e il secondo turno lo farà la sera. Uno sforzo enorme, e servirà la collaborazione di tutti, a partire dagli studenti. Infatti ci aspettiamo molto dai rappresentati di classe». —
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