Tennis Bibione Beach tesoriere a processo

BIBIONE. Stando alle accuse, approfittando del suo ruolo e del fatto che poteva disporre delle chiavi della struttura sportiva, il tesoriere e vicepresidente dell’associazione «Tennis Bibione Beach», il 43enne pordenonese Massimo Trevisan, si sarebbe appropriato di tremila 757 euro e pure di un carnet di assegni intestati all’associazione culturale e sportiva. I fatti sarebbero accaduti tra gli ultimi mesi del 2009 e i primi dell’anno successivo. Ieri è iniziato il processo davanti al giudice monocratico Battistuzzi, il quale ha dovuto rinviare l’udienza al 13 ottobre prossimo a causa dell’assenza di alcuni testimoni chiave. L’associazione sportiva, comunque, si è costituita parte civile con l’avvocato Marco Zanchi, che intende - in caso l’imputato venisse dichiarato responsabile del reato contestato - chiedergli il risarcimento del danno patito, quello materiale (i soldi spariti), e quello all’immagine del club agli occhi dei frequentatori. Trevisan avrebbe sempre negato di aver derubato l’associazione, per quanto riguarda gli assegni poi non sono stati riciclati altrimenti sarebbero stati consegnati in banca per l’incasso e, in questo caso, sarebbero stati ritirati a causa della denuncia di furto da parte dei vertici dell’associazione.
Bibione in quegli anni, era diventata la capitale del beach tennis per quanto riguarda il Veneto, una disciplina estiva sempre più in voga in molte spiagge, a Jesolo, a Caorle, anche al Lido di Venezia. Ma Bibione, già in quegli anni, con oltre 200 iscritti era diventata tra le realtà più grandi del panorama italiano. E l’associazione di cui era vicepresidente l’imputato era tra quelle che più si erano impegnate a organizzare incontri e tornei.
(g.c.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia