Tedofori veneziani, l’inno di Canzian e il bis per Troncon: «Emozioni nuove»

Conto alla rovescia per il passaggio della fiamma olimpica nel Veneziano: tra i volti noti anche Capotondi e Lamon, protagonisti il 22 e 23 gennaio

Giovanni Monforte
I tedofori veneziani
I tedofori veneziani

Stra, Mestre e Venezia, con l’arrivo in piazza San Marco. E poi il Veneto orientale: Musile e San Donà, Jesolo, Concordia, Portogruaro e Caorle. È iniziato il conto alla rovescia in vista dell’arrivo della fiamma olimpica nel Veneziano. Le date da segnare sul calendario sono il 22 e 23 gennaio. Red Canzian, Francesco Lamon, Alessandro Troncon e Cristiana Capotondi, i nomi dei tedofori illustri. Mancano ancora un paio di mesi alla cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi invernali.

Ma il viaggio della fiamma olimpica di Milano Cortina 2026 è già in pieno svolgimento. Giovedì 22 gennaio, in occasione della 46ª tappa del viaggio, la fiamma olimpica inizierà il cammino nel Veneziano. Il percorso esatto e le frazioni compiute da ciascun tedoforo si conosceranno una ventina di giorni prima. Ma un tragitto di massima è già noto.

Il 22 gennaio la fiaccola olimpica transiterà per Chioggia e poi attraverserà la Riviera del Brenta passando per Stra. Si spingerà a Treviso, per poi tornare a Mestre, transitare per Porto Marghera e giungere a Venezia dove, dopo la passerella lungo il canal Grande, la tappa si concluderà in piazza San Marco. Nella giornata successiva, venerdì 23 gennaio, dopo aver lasciato Venezia, la fiaccola olimpica si muoverà nel Veneto orientale. Si sposterà sulla riva del Piave a Musile e San Donà, per poi transitare per Jesolo, Concordia Sagittaria, Portogruaro e Caorle.

Da qui lascerà il Veneto per il Friuli, dirigendosi verso Trieste dove si concluderà la 47ª tappa. Già si conoscono i nomi illustri che porteranno la fiaccola nel Veneziano. A iniziare dal bassista dei Pooh Red Canzian, che ha anche firmato l’inno ufficiale che accompagna il viaggio della fiamma olimpica. S’intitola “Cuori a Tempo” e nel brano vi ha coinvolto i figli: Chiara, che canta, e Phil, che ne ha curato gli arrangiamenti e suona la batteria.

«C’è un doppio motivo per cui faccio il tedoforo. Innanzitutto, perché da bambino ero presente alle Olimpiadi di Cortina nel 1956», racconta Red Canzian, «Ho ancora il ricordo di quel trampolino da cui si lanciavano con gli sci e poi la pista da bob. Ricordo le immagini in bianco e nero che vedevamo in televisione. Ma il motivo principale è che ho scritto l’inno del tedoforo, che ho realizzato con i miei figli. Una cosa che ho voluto fare e regalare alla Fondazione Milano Cortina. Avevo piacere di esserci, visto che quest’evento così importante passa nella mia terra. Ho pensato a questo pezzo perché penso rappresenti musicalmente il battito del cuore di chi è in gara, di chi cerca di superare i suoi limiti e se stesso».

Di Giochi se ne intende il miranese Francesco Lamon, campione olimpico di ciclismo su pista a Tokyo. «Sarà un’emozione nuova, perché non ho mai fatto il tedoforo», spiega il pistard di Zianigo, «Per un atleta penso abbia un significato in più portare la fiamma delle Olimpiadi. Mi sento privilegiato ad avere l’onore di portarla. Me la vivrò al massimo, sarà un’esperienza irripetibile. Le Olimpiadi per un atleta sono tutto». Chi ha già portato la fiaccola è l’ex rugbista Alessandro Troncon, tedoforo alle Olimpiadi invernali di Torino 2006. «Fu una bellissima esperienza, ricordo di aver ceduto il testimone al cestista Riccardo Pittis», commenta Troncon, «La fiamma olimpica è il simbolo più importante per lo sport a livello mondiale. È un onore e un bellissimo riconoscimento poterla portare ancora. In più le Olimpiadi saranno in Veneto. Appena me lo hanno chiesto, ho detto sì». Nella tappa del 23 gennaio, i vip che porteranno la fiaccola saranno l’ex schermitrice Margherita Granbassi, l’ex cestita Alberto Tonut, la judoka Veronica Toniolo e la velista Giovanna Micol. —

 

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