Teatrino di Palazzo Grassi riapre nel giro di un mese

Intervento di Tadao Ando, ricavato un auditorium da oltre duecento posti Servirà soprattutto per videoproiezioni, ma anche per incontri e dibattiti

Dopo Palazzo Grassi e la Punta della dogana, arriva anche il Teatrino. Sarà pronto per fine maggio, in concomitanza con la riapertura della Punta della Dogana e l’inaugurazione della Biennale Arte, il Teatrino di Palazzo Grassi, che François Pinault ha finalmente deciso di recuperare - era uno degli impegni previsti all’atto dell’acquisto nella convenzione stipulata con il Comune - affidandolo, cone gli altri contenitori, alle cure dell’architetto nipponico Tadao Ando, che sta completando il suo lavoro, con il cantiere installato in campo San Samuele che si avvia alla conclusione. Lo spazio restaurato è situato in calle delle Carrozze, proprio adiacente a Palazzo Grassi. Il Teatrino era stato inizialmente concepito come giardino del palazzo, nel 1857. Un secolo più tardi è stato trasformato in un teatro di verdura, ristrutturato e coperto nel 1961.

Abbandonato nel 1983, da allora è rimasto chiuso al pubblico. L’intervento di ristrutturazione di Ando è durato poco meno di un anno. Con una superficie di circa 1000 metri quadrati, il Teatrino sarà dotato di un auditorium con una capacità di 220 posti, completo di foyer e di aree tecniche (camerini, sala regia, traduzione simultanea). Il Teatrino assicurerà all’insieme di Palazzo Grassi – Punta della Dogana – François Pinault Foundation le migliori condizioni tecnologiche (in particolare acustiche) e di confort, grazie alle quali potrà implementare la dimensione culturale delle attività in programma: incontri, conferenze, atelier, letture, concerti, performance, ricerca, con un particolare accento sull’immagine in movimento (cinema, film d’artista, video, videoinstallazioni). Sarà soprattutto l’uso cinematografico quello che verrà privilegiato, con la proiezione di film d’artista. Già programmata qui la quattordicesima edizione di Circuito Off che si terrà dal 28 al 31 agosto. La speranza è che diventi anche uno spazio aperto alla città, per convegni, dibattiti, presentazioni e che oltre a integrare le attività espositive di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, possa essere utilizzato in maniera continuativa. Sul suo aspetto per ora la Fondazione Pinault mantiene ancora il segreto, in attesa degli ultimi ritocchi, ma non c’è dubbio che esso sarà nello stile elegantemente minimal che è proprio di Tadao Ando.

Enrico Tantucci

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