Tasi, per il Comune corsa contro il tempo

Anche a Venezia si va verso un rinvio del pagamento della Tasi, la nuova imposta sui servizi indivisibili che recupera in parte l’Imu sulla prima casa che era stata abolita e che deve essere pagata - per un’aliquota del 10 per cento - anche dagli inquilini.
La scadenza per il pagamento della prima rata era fissato per il 16 giugno, ma tutto potrebbe slittare a questo punto, al 16 settembre, anche se la giunta ha portato ieri in consiglio comunale la delibera, con l’obiettivo di approvarla entro oggi, quando è previsto un altro consiglio comunale. Solo i Comuni che avranno approvate tariffe e regolamento della Tasi entro venerdì, sono infatti legittimati a farla pagare entro il 16 giugno. Ma anche a Ca’ Farsetti si è consapevoli che la possibilità di far pagare entro quella data l’imposta a proprietari e inquilini è praticamente nulla, anche per l’Amministrazione non possiede un’anagrafe degli inquilini.
«Noi per ora andiamo avanti», commenta il vicesindaco Sandro Simionato, «con l’obiettivo di cercare di approvare, se possibile, l’imposta entro venerdì. Se poi il Governo deciderà per tutti la proroga a settembre, ovviamente ci adegueremo. È vero che non possediamo l’anagrafe di tutti gli inquilini privati, è un problema che dovremo risolvere». A complicare il fatto, la circostanza che gli stessi inquilini dovrebbero essere informati dall’Amministrazione del pagamento dell’imposta, prima di versarla, cosa al momento impossibile.
E ieri sera il governo ha deciso che, nei Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote, la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre. Per tutti gli altri Comuni la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi resta il 16 giugno. Quasi tutti i Comuni italiani, infatti, sono in difficoltà con l’applicazione della nuova imposta.
La giunta comunale ha già approvato le tariffe della nuova imposta che si applicherà anche ai proprietari di prime case, esenti dall’Imu, l’imposta comunale sugli immobili. Per la prima casa l’aliquota fissata sarà del 3,3 per mille: la somma del 2,5 previsto da Ca’ Farsetti per l’imposta più lo 0,8 per mille aggiunto invece - come consente la legge - per finanziare una serie di detrazioni. Per i proprietari di seconde case, invece, l’importo complessivo di Imu e Tasi non potrà superare il 10,6 per mille - che era già l’aliquota massima fissata dal Comune per l’imposta municipale degli immobili - con l’aggiunta di un altro 0,8 per mille, per finanziare anche qui le detrazioni che l'Amministrazione vorrà prevedere. In tutto, perciò, l'11,4 per mille (composto di un 8,1 di Imu, un 2,5 di Tasi e appunto lo 0,8 per mille per la quota detrazioni).
Va detto però, che per la quota della Tasi riferita alle seconde case e agli immobili commerciali, il 10 per cento di essa, e cioè lo 0,25 per cento, sarà a carico degli inquilini. Il gettito per l'Amministrazione sarà simile a quello dello scorso anno, con l'aggiunta della quota di trasferimenti che lo Stato non ci assicura più per l'esenzione dell'Imu prima casa, come avveniva lo scorso anno. In tutto, circa 21 milioni di euro.
Saranno quindi ad esempio esentati dal pagamento della Tasi sulla prima casa, gli appartamenti che sono concessi in comodato gratuito a figli o a parenti stretti, quelli occupati da persone disabili, le case Ater, gli alloggi in cui siano in corso lavori di ristrutturazione perché appena acquistato o quelli di chi li ha appena presi con l'obiettivo di spostare la propria residenza a Venezia. Previste anche una serie di detrazioni.
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