«Tao, ci manchi». «Chi mi chiamerà principessa ora?»
Ancora messaggi strazianti degli amici su Facebook. «Basta fare uso di quella bestia bastarda»
Cercano di continuare la loro vita gli amici di Andrea Taormina, ma non ci riescono. Molti sono a Jesolo, il weekend al momento della notizia della morte di «Tao», era appena iniziato e oggi sono tornati alla quotidianità. C'è chi passa sconsolato davanti all'Istituto Parini di Mestre, chi tramite l'Iphone scrive un messaggio sulla sua bacheca di Faceboook a notte fonda, magari mentre vaga per il litorale in cerca di qualcuno che non c'è più. «Tao ascoltami ti prego - scrive
Mattia B.
- sono nel posto dove ci siamo visti per l'ultima volta, non riesco nemmeno a ballare non ho più la forza di prima, dammi un aiuto da lassù ti prego. Non riesco ancora a credere che ti ho perso. Mi sento in colpa, aiutami mio primo angelo». E c'è chi ha perduto anche la voglia di divertirsi e fare baldoria fino a tardi. «Cucciolo - "posta"
Stella M.
- ti sento vicino a me come quando fuori dall'Area mi hai confidato una cosa importantissima. Ero pronta per andare a correre e a fare serata a Jesolo. Ho messo giù tutto e ci rinuncio. Mi è passata la voglia. Pregherò perché tu trovi un posto al sicuro in cielo e spererò che tutta la gente che ti circondava la smetta. La smetta di fare uso di quella bestia bastarda». «Per alcuni giorni - "posta"
Sara T.
- ci saranno frasi e "stati" rivolti a te, ma non basteranno... io di te ho un bellissimo ricordo e voglio continuare ad averlo senza farmi condizionare dal perché di tutto quello che è successo! L'unica cosa che si può sperare è che i tuoi amici capiscano tante cose e mettano la testa a posto». C'è chi ricorda l'ultima telefonata di Andrea, una colazione mancata, quattro chiacchiere al cellulare all'alba di qualche giorno fa. «Non sono mai stato bravo con le parole - "posta"
Alvise G.
- Ricordo quando eravamo alle elementari e giocavamo tutti assieme: io, te, Nik, Ema e Germain... Ricordo quei bei momenti come se fosse ieri. Sei morto per cercare uno sballo che la vita può darti solo vivendola e senza l'aiuto di "stronzate" quali le droghe. Mi mancherai». «Chi mi chiamerà principessa ora?» domanda
Irene F.
«Fa così strano, ognuno si vive la sua vita senza pensare che possono capitare queste cose alle persone più care. Perché non ti sei fermato? Perché buttare tutto? Dovevamo trovarci, dovevo raccontarti le mie news, finalmente ne avevo. Ho sempre la nostra foto attaccata sul mobile sopra al letto, ogni volta che appoggio la testa sul cuscino ci sei tu che mi guardi». Marta Artico
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