Tanti amici e due preti per l’addio a Nicola «Hai lasciato tracce della tua sensibilità»

la cerimonia
C’erano oltre 400 persone ieri nella chiesa di Stra per dare l’ultimo saluto a Nicola Paccagnella, l’architetto 43enne morto a Ravenna mentre era a una cena con gli amici. A concelebrare il funerale don Giovanni, parroco di Stra, e don Alberto, originario di Pianiga, che conosceva da anni Nicola e la sua famiglia. Fra i presenti c’erano amici provenienti da ogni parte d’Italia.
«Nicola ha lasciato di sé tracce della sua grande sensibilità e amore per gli altri e chi è in difficoltà» ha ricordato don Giovanni «Una sensibilità che trova testimonianza nel suo libro fotografico “Umane Tracce”» dove Paccagnella racconta di tracce del passaggio, di clochard in un ex maltificio a Porto Marghera. Il 43 enne lavorava con progettista e tecnico al Porto di Venezia. Mentre era a tavola, lo scorso venerdì era caduto dalla sedia, perdendo conoscenza. Subito gli amici hanno cercato di soccorrerlo. C’era fra di loro anche un medico, ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimarli neanche da parte dei soccorsi sanitari.
La famiglia Pacagnella è molto conosciuta a Stra. Il padre Luigi, ora in pensione, per decenni ha gestito un bar a ridosso dello stadio del paese. La mamma Lucia è vicepresidente della sezione Aido di Fiesso D’Artico e impegnata nella parrocchia del paese anche come coordinatrice di campi scuola. «Nicola era un donatore e iscritto Aido» racconta la mamma Lucia «ma purtroppo a causa delle circostanze della morte non ha potuto donare gli organi». Dopo l’estremo saluto è stato sepolto nel cimitero di Stra. —
Alessandro Abbadir
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