Tangentopoli veneziana, prima confessione: «Ho preso mazzette»
Il geometra comunale Rudi Zanella: fino a 4 mila euro per pratica «oliata». E' l'unico degli arrestati ad aver ammesso di aver incassato tangenti. Lo ha fatto durante l'interrogatorio di garanzia

Rudi Zanella, geometra all’Edilizia Privata, detenuto a Santa Maria Maggiore, interrogato ieri a Rialto
VENEZIA. Rudi Zanella, il geometra dell'Edilizia privata «incastrato» dalle telefonate, ha confessato. E' l'unico degli arrestati ad aver ammesso di aver incassato tangenti. Lo ha fatto durante l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice Giuliana Galasso, nel palazzo di giustizia di Rialto, dove è arrivato in manette da Santa Maria Maggiore. E'difeso dagli avvocati Renato Alberini e Augusto Palese.
Gli altri quattro arrestati o non hanno risposto alle domande dei giudici, come permette loro il codice, o hanno respinto le accuse. Zanella, invece, ha ammesso le sue responsabilità: la sua posizione è la più compromessa. Gli investigatori della Guardia di finanza, per due anni e mezzo (dal giugno 2008 al gennaio scorso), hanno intercettato decine di telefonate e conversazioni soprattutto tra il geometra e libero professionista con studio in calle dei Fabbri Antonio Bertoncello e il funzionario comunale. Ma, in più e a differenza degli altri arrestati, sul conto di Zanella c'erano i colloqui con alcune sue amiche, Francesca, Maria ed Elisabetta. E' stata soprattutto la prima a confermare i sospetti del pubblico ministero Paola Tonini e delle Fiamme gialle, con alcune telefonate in cui parla chiaramente delle tangenti che Zanella incassava, dei favori concessi a Bertoncello per le sue pratiche, della casa acquistata in società col professionista.
Dopo aver letto quella mole di materiale, il geometra lidense ha deciso di vuotare il sacco. Avrebbe parlato soltanto delle sue responsabilità: confermando di aver incassato da mille a quattromila euro per pratica, però, non può non aver «incastrato» Bertoncello che lo pagava. «Il nostro cliente - si sono limitati a dichiarare gli avvocati Alberini e Palese dopo l'interrogatorio, durato un'ora - ha inteso chiarire le vicende oggetto delle contestazioni che gli sono state mosse». Aggiungendo che, visto l'atteggiamento assunto da Zanella, hanno chiesto gli arresti domiciliari, sperando nella possibilità di ottenerli. E' probabile che nei prossimi giorni il pubblico ministero voglia sentirlo.
A Treviso, invece, è stato interrogato l'altro geometra comunale, Angelo Dall'Acqua, difeso dall'avvocato Maurizio Trevisan. Ha decisamente negato qualsiasi responsabilità, respingendo le contestazioni che gli sono state mosse e spiegando che ha sempre seguito la normale procedura per la trattazione delle pratiche, indipedentemente dal professionista che presentava le richieste. Lo stesso ha spiegato, a Rovigo, Luca Vezzà, segretario della Commissione regionale di Salvaguardia difeso dall'avvocato Alessandro Doglioni. Ha ammesso di conoscere e frequentare Bertoncello perchè entrambi abitano al Lido, ma ha spiegato che non l'avrebbe mai favorito. Ha aggiunto che le intercettazioni telefoniche che lo riguardano rivelano che lui avrebbe dato informazioni sull'andamento delle pratiche, ma quelle stesse informazioni ha aggiunto di averle date a molti altri professionisti.
Bertoncello, difeso dagli avvocati Tommaso Bortoluzzi e Anna Paola Klinger, invece a Verona non ha aperto bocca. E' l'indagato principale, il consulente dell'Associazione veneziana albergatori che riusciva dove altri suoi colleghi fallivano grazie alle bustarelle, almeno secondo gli inquirenti. Adesso, contro di lui, oltre alle intercettazioni, ci sono le dichiarazioni di Zanella. Non è escluso, comunque, che il suo atteggiamento possa cambiare in futuro: ieri si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere perchè i suoi difensori hanno la necessità di esaminare ancora la copiosa documentazione dell'accusa e perchè, nel caso decidesse di rispondere, lo farebbe davanti al pubblico ministero. Ieri, infine, è stato sentito anche il giovane vigile Michele Dal Missier, l'unico agli arresti domiciliari e difeso dall'avvocato Alessandro Compagno: anche lui si è avvalso della facoltà di non rispondere e il difensore ha affermato che al suo assistito è stato contestato un unico episodio, che comunque Dal Missier spiegherà l'integrità del suo comportamento al pm Tonini. Oggi tocca a Padova all'ingegner Tullio Cambruzzi e a Belluno al vigile Andrea Badalin, difesi rispettivamente dagli avvocati Alessandro Rampinelli e Giovanni Battista Muscari Tomaioli, i quali hanno spiegato che entrambi non risponderanno alle domande, almeno per oggi.
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