Tangenti Mose, Del Rio: «Serve una vera alleanza per la legalità»

Il sottosegretario alla presidenza del consiglio parla dell’inchiesta da Milano. E Zaia a Minoli: «La corruzione finirà solo per via politica, ha ragione Nordio»
Presentazione della candidatura di Cortina a sede dei mondiali di sci 2019 - Zaia insieme al ministro Delrio
Presentazione della candidatura di Cortina a sede dei mondiali di sci 2019 - Zaia insieme al ministro Delrio

VENEZIA «Occorre una vera alleanza per la legalità». Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del consiglio, durante il suo intervento all’assemblea generale di Assolombarda a Milano, ha voluto sottolineare che non «abbiamo bisogno di moltiplicare leggi e norme, ma occorre un’alleanza per la legalità, per la vigilanza e per la prevenzione». Il problema, l’inchiesta sul Mose di Venezia è lì a dimostrarlo, non è che «non ci siano gli organi di vigilanza, ma questi sono stati coinvolti. Speriamo che non sia vero». E riferendosi a Milano, l’inchiesta su Expo, la definisce «un vero bollettino di guerra» ed è necessario «sentirsi parte di un progetto collettivo. Avere voglia di essere onesti».

Torna a parlare anche il governatore Luca Zaia: «Sono assolutamente d’accordo con il Procuratore Carlo Nordio quando dice che la corruzione non finirà mai per via giudiziaria, ma solo per via politica. Debbo anche dire che i Pubblici Ministeri, e quindi anche la procura di Venezia, ha fatto un bel lavoro, nel senso che ha costruito un impianto accusatorio puntuale, e che, vedremo se verrà confermato, ma comunque c’è molto materiale.» Zaia lo ha detto a Radio24 intervistato da Giovanni Minoli. «Sono d’accordo con Nordio anche quando sostiene che i magistrati non possono sostituire i politici e che bisogna snellire i controlli e fare meno passaggi, meno regole, per diminuire la corruzione. Come l’esempio delle porte: se tu devi aprire 50 porte per avere un’autorizzazione si finisce, poi, che qualche cerniera deve essere lubrificata perchè qualcuno non ti apre la porta. Meno procedure, meno sovrastrutture, significa anche più qualità».

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