Studenti a lezione di bachi da seta

MIRANO. La “buona scuola” si può fare anche… con i bachi da seta. Iniziata quasi per caso un’esperienza che si è concretizzata in questi giorni all’istituto 8 Marzo-Lorenz: il ritrovamento fortuito di alcuni documenti in una vecchia soffitta, che narrano la pratica dell’allevamento del baco da seta, a Maerne, negli anni Cinquanta, ha innescato negli studenti il desiderio di scoprire il misterioso mondo della bachicoltura. A gennaio del 2015 le classi seconde delle sezioni professionale e tecnico del “Lorenz” sono state accompagnate dai docenti di italiano e storia in visita d’istruzione al Museo della bachicoltura di Vittorio Veneto, per comprendere la storia dell’allevamento dei filugelli, i bachi appunto, dalla loro incubazione alla produzione della seta nelle filande locali. Il passaggio successivo è stato quello di confrontarsi con un’opera letteraria che attirasse la curiosità di tutti: “Seta” di Alessandro Baricco.
A questo punto è stato ripercorso storicamente il lungo viaggio dei bachi, dal lontano Oriente fino alle nostre campagne. Infine, dopo aver seminato per nove mesi curiosità, stimoli e conoscenze, l’esperienza degli studenti si è arricchita della collaborazione del collezionista Angelo Pavanello, che ha fornito le sue stampe antiche per l’allestimento in istituto di una mostra sul tema, con immagini e manoscritti sui temi trattati. «Quello della bachicoltura», spiega il professor Massimo Andriolli, referente per le attività formative nel territorio dell’8 Marzo-Lorenz, «è un mondo che sembra rinascere per volontà e lungimiranza di alcuni imprenditori delle province di Treviso e Venezia che intravedono una nuova opportunità di guadagno per le nostre terre. La scuola segue questa tendenza, rimettendosi in gioco e progettando anch’essa nuovi percorsi per il futuro».(f.d.g.)
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